Giancarlo Giorgetti, come dicono in molti, è la vera mente della Lega. È quello preparato, è quello che ne sa. Ma soprattutto è uno che ha fiuto per capire cosa succede all’interno dei palazzi e a cosa possono portare certe manovre. E quindi è lui, in tutta calma, a fare una profezia che nelle ultime ore ha iniziato a circolare incessantemente. “Mario Draghi alla presidenza del Consiglio al posto di Giuseppe Conte: per me è verosimile. Per chi gira gli ambienti politici romani… Tutti vedono il Governo, e in particolare il presidente del Consiglio, molto in difficoltà, con reazioni estemporanee, non in linea con il profilo che lui vuole darsi”.
Questa l’esternazione del vicesegretario della Lega Giorgetti durante l’evento “Liguria 2020-2025: la forza del territorio” organizzato dalla Lega a Sestri Levante in vista delle Regionali della prossima primavera.
Continua a a ragionare Giorgetti, lanciando anche una battuta ironica: “Draghi è disoccupato e non penso che chieda il reddito di cittadinanza, può darsi che sia disponibile e che qualcuno lo chiami a fare un ruolo politico.
Chi ha deciso di mettere Conte alla presidenza del Consiglio potrebbe anche tranquillamente decidere di mettere al suo posto Draghi”, ha aggiunto Giorgetti. Quando accadrà tutto questo? “A fabbraio”, dice sicuro Giorgetti. Che poi commenta sibillino: “Dopo le elezioni in Emilia Romagna…”.
Per Matteo Salvini, e il centrodestra che sogna di andare al governo, ecco dunque un nuovo “incubo”. L’unico scenario che il leader leghista teme per davvero e più di ogni altro – ora che il governatore della Bce ha concluso il suo mandato trollando i noeuro – è che una caduta in corsa del premier Giuseppe Conte non porti dritti a elezioni, ma porti Draghi alla presidenza del Consiglio.
Nella Lega tuttavia è stato proprio Giancarlo Giorgetti a spiegarlo al capo: facendogli capire che rischia nuovamente la beffa, che il “Palazzo” anche stavolta difficilmente concederà le urne. Giorgetti, nel suo intervento in Liguria, ha anche commentato la manovra giallorossa, che a lui di certo non piace. “Una legge di bilancio che non fa gli interessi degli italiani, neutra, non fa assolutamente niente, inventa qualche nuova tassa per darsi una verniciata di green”.
“È una malattia genetica della sinistra quella di inventare tasse, la tassa sulla plastica non è una tassa che non paga nessuno, spiazza l’industria italiana che dovrà andare a produrre in Slovenia o Romania e mette fuori mercato alcuni prodotti”. E conclude: “È una manovra che non fa nulla e laddove fa qualcosa provoca danni”.
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