La tragica uccisione di Luca Sacchi, per la quale sono stati arrestati due ragazzi romani del giro della droga, accende per l’ennesima volta – qualora ce ne fosse stato bisogno – la luce sulla condizione di degrado che sta attraversando Roma. La Capitale è in particolare sotto lo schiaffo del mercato e del consumo di stupefacenti. E oggi Repubblica ha pubblicato una mappa che riepiloga la droga a Roma, ovvero le piazze dello spaccio nella Capitale, risultanza di un rapporto e uno studio ad uso investigativo firmato dal Procuratore aggiunto Lucia Lotti, già magistrato della Dda e quindi procuratore di Gela.
Con questa ricostruzione, dunque, per la prima volta si mettono a sistema i dati raccolti sul territorio nell’arco dell’ultimo quadriennio — dal 2015 al primo semestre 2019 — da tutte le forze di Polizia e quelli archiviati dalla banca dati della Procura e del Tribunale. Ne emerge una rappresentazione drammatica, sconvolgente.
Il Comune di Roma ha quindici municipi che raccolgono 2 milioni e 870 mila abitanti. Ebbene, le piazze di spaccio individuate e censite dal rapporto della Procura all’interno del Grande Raccordo Anulare sono esattamente il doppio: trenta. Strette tra i quartieri affacciati sulle vie consolari che da nord a sud tagliano la città attraversando il centro storico e lungo le lingue di cemento del primo (verso Ovest) e secondo (verso Est) sviluppo urbanistico.
Acilia; Bastogi; Campo De Fiori; Celio; Centocelle; Colli Aniene; Corviale; Giardinetti-Torre Maura; Labaro-Prima Porta; Laurentino 38; Magliana; Ostia; Piazza Bologna; Piazza Vittorio; Pigneto; Ponte di Nona; Porta Maggiore-San Giovanni; Portuense-Donna Olimpia; Primavalle; San Basilio; San Lorenzo; San Paolo-Ostiense; stazione Termini-via Giolitti; Tor Bella Monaca; Tor Pignattara; Tor Sapienza; Trastevere; Trionfale; Trullo; via Papiria.
In queste trenta piazze, ogni giorno, trecentosessantacinque giorni l’anno, viene spacciato ogni genere di stupefacente. A prezzi da saldo. Un grammo di eroina oscilla, in base alla purezza, tra i 20 e i 50 euro al grammo, che diventano 2 o 5 per monodosi da 0,1 grammi. E per chi non può permettersela c’è sempre il “Rivotril” a 5 euro la compressa. È una benzodiazepina normalmente prescritta come anti-epilettico ma che, assunta con dell’alcool, o con altre sostanze stupefacenti, produce effetti psicotropi simili a quelli dell’eroina.
Una “botta” di coca viene via invece a 15 euro. Se invece si vuole fare serata con gli amici, sono 50 euro al grammo. Il che spiega perché la coca, da sola, rappresenti la metà dell’intero mercato degli stupefacenti. A Roma come nel resto del Paese. Il Messaggero invece scrive che le piazze di spaccio sono centinaia. Da Tor Bella Monaca a San Basilio, dalla Romanina a Centocelle, passando per la Borghesiana, Torre Maura e Torre Angela.
Sono qui i quartier generali dei pusher, i palazzoni dove la droga viene confezionata, tagliata,venduta. E poi ci sono le zone più centrali dove si vende al dettaglio, dal Pigneto, a San Lorenzo. Ma si spaccia anche nelle serate di Campo de’ Fiori, a Ponte Milvio, tempio della movida di Roma Nord. Se nei quartieri vip arrivano i prodotti già confezionati, è nelle periferie che si trovano i fortini dello spaccio.
Intere vie trasformate supermarket dello sballo. Nel bronx della Capitale, con “sportelli” aperti giorno e notte, le parole d’ordine sono: controllo del territorio, scontri a fuoco tra gruppi criminali,vedette alle finestre, parole in codice, armi. Come a Tor Bella Monaca, dove da anni si vende nel cortile di un palazzone, tra i civici 17 e 19 di via Gian Battista Sozza. Le serie tv in stile “Narcos” sono purtroppo la realtà, e non sono in Colombia o in Messico: ce le abbiamo in casa nostra. Ce le abbiamo nella Capitale d’Italia.
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