Il dato delle elezioni in Umbria non fa che mettere il timbro definitivo sullo stato di crisi dei 5 Stelle. Ma non bastano solo i dati elettorali a spiegare il momento tragico del Movimento, perché a guardare i social, dove hanno costruito la loro fortuna e dove prima vincevano tutto, c’è da mettersi le mani nei capelli. Un fuggi fuggi che fa paura. La perdita di like sulle pagine dei principali esponenti è più che evidente. E chi è maggiormente in difficoltà è ovviamente il capo politico, Luigi Di Maio. Nei suoi confronti è partito un vero e proprio processo da parte della base e dell’ala di opposizione interna, guidata dal senatore Gianluigi Paragone (guarda caso, unico a crescere in termini di ilike su Facebook).
La leadership di Di Maio, dunque, è più che mai in discussione. In Umbria i pentastellati si sono fermati a un misero e preoccupante 7,4%, praticamente l’ultima goccia in un vaso già tracimante. La scelta di allearsi con il Partito Democratico per una competizione elettorale a livello territoriale, oltre a essersi rivelata fallimentare, non è mai piaciuta né a gran parte della compagine, né a una larghissima fetta dell’elettorato M5s. E oggi presentano il conto. Non solo nelle urne, ma anche sui social.
Il 13 ottobre, la pagina ufficiale del Presidente del Consiglio registrava 1 milione e 60mila like (come dimostrano gli screenshot di quella giornata); Luigi Di Maio viaggiava su un comodo 2 milioni 226mila like e Paola Taverna si attestava sui 538mila. Questo accadeva pochissimi giorni fa, poco prima delle elezioni. Siamo andati a riaprire le pagine Facebook dei tre personaggi di punta dopo le elezioni in Umbria, e per tutti e tre la situazione è decisamente peggiorata, segno che una larga fetta dell’elettorato non solo non li ha votati in cabina, ma li ha anche abbandonati sui social. Che oggi vuol dire eliminarti definitivamente.
Al 28 ottobre, dunque, come certifichiamo attraverso altri screenshot delle loro pagine, possiamo constatare che il premier Giuseppe Conte è sceso a 1 milione 59mila (ossia mille like in meno); Luigi Di Maio ha subito una vera diaspora: gli hanno tolto il like più di 5mila utenti, passando così agli attuali 2 milioni 221mila. Paola Taverna, invece, è scesa a 537mila, anche lei, come Conte, ha salutato mille persone in pochissimi giorni. Chi è che invece sale? L’opposizione interna al Movimento, cioè Gianluigi Paragone.
Il senatore che si è opposto fin dall’inizio all’alleanza con il Pd, e che ha giudicato con forza il risultato elettorale in Umbria, il 10 ottobre aveva 325.943 like sulla sua pagina. E oggi? Al 28 ottobre ne registra 333.875. Un incremento davvero significativo. E se 2 più 2 fa 4, è facile capire qual è il senso che emerge da questa analisi. All’indomani della debacle, Di Maio è sulla graticola. E nel mirino di tanti esponenti e parlamentari 5stelle.
Come Paola Nugnes, Carla Ruocco, Barbara Lezzi, Mario Michele Giarrusso e Ignazio Corrao, giusto per citare i primi che si sono espressi in queste ore. Paragone, invece, attraverso un video pubblicato su Facebook, ha dichiarato che il voto in Umbria è stato “una disfatta”, dovuta alla mancanza di “coerenza e linearità” legata all’alleanza con i dem. Paragone vede nero per il futuro: “Se pensate che sia limitata all’Umbria…”.
Lo stesso esponente pentastellato considera “incredibile” aver perso la Regione in cui si è andati a elezioni anticipate dopo che proprio il Movimento”aveva rivelato il sistema del Pd” e lo scandalo Sanitopoli. “Ci abbiamo messo la faccia e poi… siamo stati costretti a fare l’alleanza con il Pd. Ma che campagna elettorale si poteva fare?”.
Paragone, inoltre, ribadisce di non avere intenzione di cambiare partito ma è sempre deciso nel continuare le battaglie del Movimento. E, stando a quanto emerge dalle analisi social, fa bene a proseguire su questa strada. La base abbandona la linea Di Maio e sposa quella dell’opposizione.
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