Vai al contenuto

CasaPound perde altri pezzi: Facebook censura anche il Primato Nazionale

Tempi duri, in rete e non solo, per i militanti di estrema destra. Casapound, che si è vista bloccare la propria pagina social da Facebook, ha infatti denunciato lo stesso trattamento per il suo organo ufficiale, entrato a sua volta nel mirino del colosso di Zuckerberg: “La censura di Facebook si abbatte sul Primato Nazionale. Stamattina intorno alle ore 9 il social di Mark Zuckerberg ci ha comunicato che la nostra pagina è stata nascosta”.

“Dunque – commentano amareggiati gli esponenti della formazione neofascista per bocca di Davide Di Stefano – per quasi 90 mila utenti che avevano cliccato ‘mi piace’ non sarà più possibile vedere aggiornamenti, notizie e semplici post. Una vera e propria censura, che si inserisce nel filone inaugurato il 9 settembre scorso, quando Facebook aveva deciso di censurare tutte le pagine di CasaPound, Forza Nuova e di alcuni esponenti di Lega e Fratelli d’Italia”. “Per ora la pagina non è stata disattivata del tutto ma solo nascosta, prassi già utilizzata con diversi consiglieri di CasaPound – sottolinea ancora Di Stefano – L’oscuramento della pagina precede la disattivazione. L’azione censoria da parte del gigante social nei nostri confronti è iniziata subito dopo la pubblicazione di un articolo martedì sera, dove in esclusiva abbiamo riportato la lettera di risposta dei legali di Zuckerberg in merito alla censura di CasaPound, in vista della prima udienza presso il Tribunale civile di Roma il prossimo 13 novembre”.Un periodo complicato per CasaPound che, dopo gli innumerevoli fallimenti alle elezioni, aveva annunciato lo scioglimento del partito salvo poi fare di nuovo capolino in occasione della crisi di governo e del crollo del primo governo Conte, forse nella speranza di riuscire a ritagliarsi uno spazio, benché minimo, sulla scena politica. Fatica inutile, alla quale ora si accompagna la delusione per l’ennesimo colpo ricevuto sul fronte social.

Perché gli Usa ora riconoscono il “genocidio degli armeni”: cosa c’è dietro questa mossa

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure