Silvio Berlusconi vede le streghe, nella notte di Halloween. Niente maschere, niente costumi. A spaventarlo sono un nome e uno cognome precisi, Mara Carfagna, la “ribelle” di Forza Italia che sta facendo perdere la pazienza al leader, timoroso di un possibile strappo: “Adesso basta, Mara non può continuare a fare il controcanto. Sta diventando come Fini…”. Un paragone non certo illustre, nella mente del leader maximo del partito, e che però sintetizza perfettamente il suo stato d’animo.
Berlusconi, d’altronde, alla Carfagna è sempre stato molto legato. L’ha voluta in Parlamento, l’ha promossa piano piano lungo la scala gerarchica azzurra. Vicepresidente alla Camera, coordinatrice dei forzisti. Oggi, teme il tradimento proprio da parte di una delle sue più care “creature” politiche. Una politica che si è riaccesa dopo l’astensione degli esponenti FI sulla mozione Segre per
istituire una Commissione straordinaria per il contrasto ai fenomeni dell’intolleranza e dell’istigazione all’odio e alla violenza.La Carfagna non aveva perso un secondo a mostrare il proprio disappunto: “La mia Forza Italia avrebbe votato a favore. Stiamo tradendo i nostri valori”. L’ennesima dichiarazione contraria alla linea del partito che ha fatto sbottare Silvio: “Ora ha stufato” è stata l’esplosione del Cavaliere. Che ha poi aggiunto: “Sta facendo come Toti e Fini, cerca la legittimazione dai nostri detrattori solo per farci male. Ormai si è montata la testa”.Silvio ha tentato di salvare il salvabile con una nota: “
Mi aspetto che nel Movimento che ho fondato nessuno si permetta di avanzare dei dubbi sul nostro impegno a fianco di Israele e del popolo ebraico, contro l’antisemitismo e ogni forma di razzismo”. Poi l’affondo: “Le discussioni, sempre legittime, si fanno all’interno e non a colpi di agenzia”. O dentro o fuori, niente mezze misure. Un messaggio con un destinatario preciso, Mara Carfagna. Attesa, ora, a una presa di posizione decisa.
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