Ha fatto prestissimo a circolare la proposta di Giancarlo Giorgetti di formare una nuova costituente per riscrivere le “regole del gioco”. Prima di lanciare la bomba, però, ha precisato subito: “Parlo non autorizzato da Salvini”. E infatti subito dopo le parole di Salvini sono arrivate, e hanno certificato una clamorosa spaccatura tra i due pesi massimi della Lega. Ma procediamo con ordine. Giorgetti ha lanciato la sua proposta a tutto il mondo politico: “In questo momento parlerei con gli altri partiti, dicendo: ‘scusate, ma sediamoci a un tavolo per cambiare il gioco e per dare un governo decente a questo Paese'”. L’ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio – che da sempre incarna l’immagine di leghista moderato – lancia dunque la proposta di una stagione costituente.
“Quando avremo riscritto queste regole, preso atto che di fronte abbiamo chi dice ‘siamo qua perché dobbiamo eleggere il presidente della Repubblica’, facciamo una legge elettorale per accontentare tutti, così chiunque vincerà dovrà mettersi d’accordo in 4-5 minuti”. Una proposta raccolta subito dal sindaco di Milano Beppe Sala, dal palco del convegno: “Sono d’accordo, anch’io, oggi vedrei la necessità di una Costituente a cui partecipino persone che sanno di cosa parlano”, ha detto. A fare “scalpore”, è stato anche l’immediato entusiasmo di Renzi, il quale ha fatto sapere: “Mi sembra una proposta saggia e intelligente. Italia Viva c’è”.
Il capogruppo Pd in Senato, Andrea Marcucci, ha invece fatto sapere: “Proporrei intanto di iniziare a discutere di legge elettorale. Il Pd ha sempre sostenuto che più è ampia la condivisione sul sistema elettorale e meglio è. Per quanto mi riguarda, approvare un testo con il concorso anche della Lega sarebbe un’ottima cosa00”. I 5 Stelle invece non sembrano convinti, forse scottati dalla precedente esperienza di collaborazione con la Lega. A parlare è il ministro delle riforme Federico D’Incà: “L’unica cosa che volevano la Lega e Salvini il 20 agosto erano i pieni poteri – dice – con il rischio di mandare in esercizio provvisorio il Paese e trovarsi con l’Iva al 25%. Ciò di cui ha bisogno il Paese oggi è la stabilità attraverso questo Governo”.
In serata però arriva, appunto, la frenata di Matteo Salvini e la presa di distanza dal suo braccio destro: “La Costituente di Giorgetti? Sono impegnato su temi molto più concreti. Può essere interessante in prospettiva, però incontrando gli italiani, dalla Calabria alla Romagna, mi chiedono meno tasse meno e meno burocrazia oggi. Se Giorgetti lo ha detto, non lo so. Dall’esperienza di governo alcuni errori li abbiamo capiti, quindi se dice così sicuramente qualcosa dietro c’è. È un percorso che però non si improvvisa in due o tre mesi”. Insomma, sembra che questa idea di Giorgetti abbia irritato il capo. Del resto è da qualche tempo che si parla di rapporti tesi tra i due leader.
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