Parlare di lotta al razzismo sui campi di calcio di tutta Italia, dove ancora oggi con estrema facilità certi versi scimmieschi all’indirizzo di giocatori di colore vengono tristemente fatti passare come “goliardia”, è una cosa. Mettere in pratica una vera e propria lotta contro chi domenica dopo domenica tradisce i valori dello sport è un’altra. E così, in attesa che si faccia davvero qualcosa per affrontare il problema, ci tocca assistere a casi come quelli del portiere Omar Daffe, squalificato per una giornata a seguito della sua uscita dal campo per protesta, stanco di sentirsi bersaglio di “buu” provenienti dagli spalti.
L’estremo difensore ha così deciso di abbandonare il rettangolo di gioco in anticipo, decisione che ha portato la sua squadra, la Agazzanese, a subire una sconfitta a tavolino oltre a un punto di penalizzazione. Lo stadio incriminato, il Fratelli Campari della Bagnolese, sarà invece semplicemente tenuto d’occhio nelle prossime settimane. Queste le
decisioni del giudice sportivo Carlo Frongillo in merito a un caso, avvenuto domenica 24 novembre, che continua a far discutere.Una giornata che doveva essere di festa e invece iniziata subito nel peggiore dei modi, col portiere senegalese di 37 anni suo malgrado protagonista. In scena sarebbe dovuta andare la sfida tra Bagnolese e Agazzanese valida per il campionato di Eccellenza. La squadra piacentina è però rimasta in 10 quando il suo portiere, stanco degli insulti razzisti che piovevano dalle tribune dell’impianto di Bagnolo di Piano, nel Reggiano, ha deciso di dire “basta” e lasciare il campo. Per lui è scattata subito l’espulsione, con l’arbitro che visto il clima di caos ha successivamente optato per la sospensione della partita.Per la Bagnolese è stata stabilita la disputa di una partita a porte chiuse, ma la sanzione “è stata sospesa perché si sottopone nel contempo la società ad un periodo di prova della durata di un anno”. L’autore degli insulti razzisti è stato individuato successivamente: si tratta di un 45 enne residente a Modena, contro il quale il portiere potrebbe ora anche sporgere denuncia. Sul piano sportivo, invece, dovrà subire in silenzio una squalifica che suona tanto di ingiustizia.
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