Rinviato a giudizio per truffa e corruzione, con l’accusa di aver utilizzato dei fondi teoricamente destinati ai disabili per costruire una birreria. A finire nei guai è stato l’ex assessore ai Servizi sociali del Veneto ed ex eurodeputato Remo Sernagiotto, esponente in passato di Forza Italia e poi passato a Fratelli d’Italia. A decidere il provvedimento nei suoi confronti è stato il giudice dell’udienza preliminare di Treviso Bruno Casciarri. Oltre a Sernagiotto ci sono anche altri tre imputati, tra i quali l’ex dirigente dei Servizi sociali della Regione Veneto, Mario Modolo.
Stando ai pm i soggetti, ognuno sfruttando il proprio ruolo, si sarebbero attivati per far ottenere alla cooperativa “Ca’ della Robinia” a Nervesa della Battaglia (Treviso) un finanziamento per 3,4 milioni di euro per trasformare un’ex discoteca in una fattoria sociale riservata ai disabili. Soldi che però, in realtà, sarebbero stati utilizzati per realizzare una birreria. Altre quattro persone, accusate di reati minori, hanno nel frattempo patteggiato pene comprese fra un anno e mezzo e 2 anni e 4 mesi.
Il processo inizierà il 14 gennaio. Oltre a Sernagiotto è stato rinviato a giudizio anche il proprietario della discoteca Giancarlo Baldissin. La titolare della coop Milanese ha invece già patteggiato. A raccontare la vicenda è stato Il Fatto Quotidiano, che spiega come all’origine del caso ci fosse un finanziamento regionale da 3,4 milioni di euro destinato a realizzare una fattoria didattica nell’area dell’ex Disco Palace di Nervesa, che era di proprietà di Baldissin. A nascere era stata però in realtà una birreria.
A beneficiare dei soldi pubblici era stata la società cooperativa Ca’ della Robinia, fondata da Bruna Milanese e dai figli Selene e Stefano Bailo, che hanno già patteggiato accuse di bancarotta fraudolenta e truffa aggravata. A difendere l’ex assessore Sernagiotto è l’avvocato Fabio Crea: “Ricordo a tutti che il rinvio a giudizio non è una sentenza di condanna e sarebbe bene che coloro che sono garantisti a giorni alterni avessero maggior coerenza”.
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