Moglie, madre, impiegata in uno studio contabile. Ma anche fieramente nazista, una delle fondatrici del Partito Nazionalsocialista Italiano dei Lavoratori, attiva nella ricerca di altre persone con le sue stesse idee politiche da reclutare. Sta facendo il giro dei social la storia di Antonella Pavin, 48 anni, residente in provincia di Padova, una delle persone coinvolte nelle indagini della Digos intorno al movimento di estremisti e a loro tentativo di dar vita a una vera e propria formazione politica.
Intervista da La Repubblica, la donna ha parlato con sconcertante naturalezza delle sue idee, agghiaccianti: “Sono una fan di Hitler, e allora? Penso che gli ebrei siano la rovina del mondo, è un reato?”. Poi l’attacco al nemico, gli ebrei: “I sionisti comandano il mondo, guidano le banche, decidono sulle politiche dell’immigrazione. Sono la rovina dell’umanità. L’Olocausto è una fandonia. Ad Auschwitz c’erano piscina, teatro, cinema. Non è andata come la raccontano”.
La donna ha però respinto l’idea di essere una sovversiva, lamentandosi per l’irruzione della Digos nella sua vita privata (“Ci hanno buttato giù dal letto alle 5 del mattino”) e negando di aver reclutato estremisti pronti a imbracciare le armi. Dalle indagini era emersa un’altra figura inquietante, quella di Francesca Rizzi, soprannominata “Miss Hitler, un titolo che si era conquistata partecipando a un concorso di bellezza in rete.
La Rizzi, 26 anni, era da tempo tenuta sott’occhio dalle forze dell’ordine a causa soprattutto della sua ossessione per gli ebrei alimentata leggendo testi antisemiti. A testimoniare il suo “pensiero”, una lunga serie di post deliranti in rete: “Questi subumani devono sparire dalla faccia della terra. Con i forni ci vorrebbe troppo tempo” scriveva ad esempio attraverso il suo profilo (nickname FraFrafrafra) parlando di Liliana Segre e Laura Boldrini.
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