La figura della nonna, fonte di esperienza e patrimonio inesauribile di affetto, comprensione ed amore, è una figura importantissima nella vita di ogni bambino. Ci sono dei gesti teneri di cui solo una nonna ne è capace, che se inserito in una storia a lieto fine come quello di nonna Adriana, acquista un significato ancora più bello. In passato i medici salvarono il nipotino, e a distanza di quattro anni la donna, nello stesso giorno in cui il suo nipotino appena nato era stato ricoverato alla Terapia intensiva neonatale dell’ospedale di Chieti, ha voluto fare dono al reparto di scarpine a disposizione dei neonati prematuri.
Adriana è una nonna di Lanciano, bravissima a lavorare con ferri e uncinetto, che ha voluto omaggiare l’Unità operativa e i neonati venuti alla luce troppo presto o con problemi di salute offrendo loro babbucce in lana anallergica, delicate e colorate. Il dono è stato consegnato dal figlio Stefano, accolto in reparto dalla coordinatrice Maria Giustina Giardinelli e dalle dottoresse Claudia D’Egidio e Mariangela Conte, le quali nell’occasione hanno ricordato l’importanza del trasporto neonatale attivato nel territorio della Asl Lanciano Vasto Chieti, che ha permesso anche al nipotino di nonna Adriana di ricevere subito le cure di cui aveva bisogno.
Secondo gli ultimi dati rilasciati dalla Società italiana di neonatologia (SIN) in occasione della Giornata mondiale della prematurità (che si celebra il 17 novembre), ogni anno in Italia circa 32 mila neonati (il 7% del totale) vengono alla luce prematuramente, cioè prima della 37esima settimana di gestazione. Soprattutto se nascono prima delle 32-34 settimane, questi bambini rappresentano una grande sfida, per la neonatologia e la società, “perché la prematurità è una malattia spesso grave e la sopravvivenza è un successo che non si deve dare per scontato” sottolinea la SIN, precisando che parliamo di bambini “fragili”, ma allo stesso tempo grandi “guerrieri”.
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