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“Pagliaccio!”, “Venduti!”, le urla di Lega e Meloni trasformano l’aula in uno stadio

Conte interviene in aula per parlare del Mes e scoppia – come era ampiamente prevedibile – una vera e propria guerra. I toni dell’opposizione sono, come sempre, degni del bar dello sport e non del centro nevralgico delle istituzioni. A spiccare non poteva che essere lei, Giorgia Meloni. Sono volati poi insulti a destra e manca. Manca solo il lancio di oggetti. Ma non è detta l’ultima parola. “L’Ue è una famiglia, non è il momento di dividersi. La riforma del Mes non ci spaventa: chi vuole uscire dall’euro lo dica chiaramente”. È questa, in sintesi estrema, la posizione del governo italiano espressa in aula dal presidente del Consiglio Conte, nelle comunicazioni alla sulla riforma del Meccanismo europeo di stabilità in vista del Consiglio Ue che si terrà domani e dopodomani.

La maggioranza ha trovato nella notte l’accordo sulla risoluzione per chiedere le modifiche al Mes, risoluzione su cui l’aula è chiamata a votare al termine del dibattito parlamentare. Il nostro Paese “non ha nulla da temere” dalla riforma del Mes “anche perché il suo debito è pienamente sostenibile, come dimostrano le valutazioni delle principali istituzioni internazionali, inclusa la commissione, e come confermano i mercati”, ha detto Conte. Poi, rivolto implicitamente alla Lega, aggiunge: “Bisogna quindi stare attenti a insinuare dubbi e paure nei cittadini italiani, tanto più che alcune delle posizioni che si sono delineate nel corso del dibattito pubblico hanno disvelato il malcelato auspicio di portare il nostro paese fuori dall’euro-zona o, addirittura, dall’Unione europea”.

Dopodiché sono scoppiate le prime bagarre in seguito all’intervento del premier. A scatenare le prime proteste dai banchi di Lega e Fratelli d’Italia è l’intervento del capogruppo M5s Filippo Scerra: “Sono stati ingiusti e indecorosi gli attacchi sul Mes della Lega – ha detto – Ma cosa altro potevamo aspettarci da un partito che ha fatto piombare il Paese nella crisi solo per capitalizzare consensi?”. Dalle opposizioni si alza prima un brusio che il presidente Roberto Fico cerca di spegnere sul nascere. Scerra rincara: “Non prendiamo lezioni da chi attua la politica di spararla più grossa”.

unioni civili, parlamento, governo

E poi l’affondo che ha generato il caos: “Il Mes lo ha votato anche Giorgia Meloni”. Cosa peraltro vera, quindi non si capisce perché la Meloni debba prendersela. Ma la reazione della leader di Fratelli d’Italia è all’altezza delle aspettative, e così  in pieno stile stadio urla: “Pagliaccio! Pagliaccio!”. Le fa eco Federico Mollicone: “Pagliaccio. Vi siete venduti anche l’anima”. Mentre dai banchi leghisti sale il coro: “Venduti, venduti”. Ah, che belli che sono i sovranisti!

 

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