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Disabili e autistici, ecco i ragazzi che hanno regalato a Mattarella una sedia

Un passaggio che ha colpito molto gli italiani, durante il discorso del presidente dell Repubblica. Con il capo dello stato che ha ringraziato “un’associazione di disabili” che “mi ha donato una sedia molto semplice ma che conserverò con cura perché reca questa scritta: ‘Quando perdiamo il diritto di essere differenti perdiamo il diritto di essere liberi’. Esprime a pieno il vero senso della convivenza”. Parole forti, che gli spettatori hanno tenuto bene a mente. E che hanno rapidamente fatto il giro dei social.

I ragazzi che si trovano dietro quel dono fatto al presidente sono giovani con disabilità fisica e mentale impegnati nella “Locanda del terzo settore – Centimetro zero”, un ristorante molto particolare che si trova a Spinetoli, in provincia di Ascoli Piceno. La locanda non è un posto qualunque ma è un vero e proprio progetto di utilità sociale che coinvolge quei soggetti che troppo spesso sono esclusi dal mondo del lavoro, cioè ragazzi down, autistici e con ritardo mentale.A raccontare il progetto è l’ideatore Emidio Mandozzi sulle pagine di Fanpage: “Tutto ciò che si mangia da Centimetro Zero proviene dal nostro orto o dalla nostra rete di cooperative sociali e aziende locali; le sedie dove vi accomoderete o le lampade che illumineranno la vostra cena, sono state restaurate e dipinte a mano dal nostro staff, che comprende 22 giovani con disabilità fisica e mentale. Questi ragazzi, infatti, sono il cuore pulsante della Locanda: coltivano i prodotti, hanno arredato il ristorante, lavorano come personale di sala e si impegnano in tutte le attività che la Locanda promuove per rafforzare la produttività, la cultura, la formazione e lo scambio”.L’invito al Quirinale è nato quasi per caso: “Un giorno Redattore Sociale ha raccontato la storia della locanda, che è stata letta da cuoco del Quirinale. Di lì a poco è giunto l’invito a visitare la cucina della Presidenza della Repubblica. Era il 26 giugno, i ragazzi sono andati a Roma e hanno donato al Capo dello Stato una delle loro sedie con la scritta: ‘Quando perdiamo il diritto di essere differenti perdiamo il diritto di essere liberi’. Purtroppo non hanno potuto incontrare Mattarella perché il giorno dopo avrebbe dovuto ricevere Putin e si stava preparando per quell’importante appuntamento. Per mesi i ragazzi si sono chiesti se avrebbero mai ricevuto una lettera di ringraziamento, non si aspettavano di certo di essere citati nel discorso di saluto del Presidente della Repubblica”.

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