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Lega lancia l’evento “al pub con Salvini”: ma il gestore non vuole e chiude il locale

In Emilia Romagna, durante questa cocente campagna elettorale, ne stanno succedendo di tutti i colori, soprattutto sulla sponda destra. L’ultimo esilarante episodio è il litigio tra la Lega e un Pub. I vertici locali del Carroccio, infatti, hanno lanciato un evento con Salvini in un pub, ma il gestore non ci pensa proprio ad accogliere i leghisti nel suo locale e quindi chiude per ferie. Nel giorno della visita a Modena del segretario della Lega, è scoppiato un piccolo caso, come ha raccontato la stampa locale, che ha coinvolto il pub ‘Mr Brown’, in via Gallucci, nel centro storico della città.

Nell’agenda di Salvini era stato fissato un appuntamento nel locale modenese, per un aperitivo. “Ma io non ne sapevo niente – si è affrettato a dire Antonio Imperato, il gestore – Nessuno ci ha avvertito”. La notizia che Mr Brown avrebbe ospitato Salvini a Modena ha provocato sui social una vera e propria campagna di boicottaggio contro il pub: “Qui – ha aggiunto Imperato – non si fa politica e per questo saremo chiusi per ferie”. Il segretario della Lega modenese Luca Bagnoli ha subito chiarito: “Avevo incaricato uno dei nostri di avvisare il locale. Non vogliamo creare problemi e capisco la decisione del gestore”.

I vertici locali della Lega avevano cercato di organizzare l’evento, inviando un referente del partito per prendere accordi con il locale. Per via di un disguido, che non si è ancora chiarito, l’aperitivo elettorale era stato fissato a insaputa del proprietario del pub, che preoccupato per il polverone alzato dagli utenti online ha ribadito la sua assoluta estraneità dai fatti con un post su Facebook: “Comunicazione ai nostri e non clienti: Semmai ce ne fosse bisogno a beneficio dei malmostosi paranoici della rete/social: 1 Il titolare del MR. BROWN non ha mai ricevuto prenotazioni/avvisi di frequentazione da parte della segreteria della Lega. 2 Men che meno ha mai invitato per il giorno 07/01 il signor Salvini ed il suo seguito”.

E conclude: “Questo paradossale equivoco nasce da un macroscopico errore di comunicazione tra organi di informazione e la direzione della Lega. Sarebbe bastato dire che ‘il Sig. Salvini va in via Gallucci’ e basta…! Poi come qualsiasi cittadino andava in uno dei 9 locali presenti nella via. Tanto è dovuto (in Special modo per chi con frasi scellerate discredita e non rispetta il lavoro onesto degli altri)”.

 

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