Matteo Salvini ha un problema. E bello grosso: Lucia Borgonzoni. La candidata al ruolo di governatore dell’Emilia Romagna, scelta sulle ali della protesta per il caso Bibbiano con tanto di maglietta esibita in aula, si sta infatti rivelando col passare dei giorni un cavallo sempre più debole. Il Capitano cerca di limitare i danni, occupandosi in prima persona della campagna elettorale. Ma ogni volta che la Borgonzoni apre bocca o prende iniziativa, i risultati sono avvilenti e rischiano di spostare pericolosamente voti verso il centrosinistra, dato in vantaggio dai recenti sondaggi.
Ultima in ordine cronologico tra le gaffe dell’aspirante governatrice è infatti la proposta di una legge regionale per finanziare le rievocazioni storiche e la costituzione di un assessorato al turismo alla regione. Tutto bello, tutto però già esistente. A farlo notare è stato il suo rivale e presidente della Regione uscente e candidato per il centrosinistra, Stefano Bonaccini, in un post su Facebook in cui non ha mancato di affondare il colpo approfittando dell’ennesimo errore della controparte.
Per quanto riguarda la prima proposta fatta dalla Borgonzoni durante la sua visita a Cento, comune famoso per il suo carnevale dalle antiche origini, Bonaccini ha infatti fatto notare a lei e al suo elettorato che la legge è stata già approvata tre anni fa sotto iniziativa dei consiglieri del Partito Democratico dal titolo “valorizzazione delle manifestazioni storiche dell’Emilia-Romagna”. L’articolo 9 del provvedimento prevede che la Regione, con proprio bando, conceda contributi per l’organizzazione delle manifestazioni storiche inserite nel calendario.
L’assessorato al Turismo infine in effetti esiste da prima dell’amministrazione Bonaccini, come dimostra un documento pubblicato sul sito web della Regione il 9 luglio 2011 in cui vengono specificate le occupazioni dell’assessorato, carica oggi rivestita da Andrea Corsini. La Borgonzoni ha cercato di stemperare la gaffe parlando di un rivale “nervoso, che pubblica bugie su di me”. Ma gli utenti non le hanno perdonato l’ennesimo passo falso.
Terremoto Cinque Stelle, Di Maio pronto a lasciare la leadership del Movimento