Il virus che si sta diffondendo in Cina, e che ha già fatto almeno quattro vittime (delle 1.700 colpite), si può trasmettere anche da uomo a uomo. Purtroppo l’annuncio è arrivato nella notte. Un team di esperti della National Health Commission cinese ha confermato che il nuovo ‘misterioso’ coronavirus, che provoca una malattia simile alla polmonite, si trasmette da persona a persona. Nel sud del Paese si sarebbero dunque verificati due casi di trasmissione uomo-uomo del coronavirus, in particolare nella provincia del Guangdong, ha fatto sapere il capo del panel di studiosi, Zhong Nanshan. Lo riferisce Repubblica.
Il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha convocato il Comitato di emergenza in merito al nuovo coronavirus (2019-nCoV) diffusosi in Cina. Il comitato si riunirà il 22 gennaio a Ginevra per accertare se il focolaio di casi “rappresenti – afferma l’Oms in una nota – un’emergenza di salute pubblica di livello internazionale e quali raccomandazioni dovrebbero essere fatte per fronteggiarla”. il capo del dipartimento di epidemiologia dell’Istituto Superiore di Sanità, Gianni Rezza commenta: “Sicuramente è un dato che cambia lo scenario e occorre vigilare su chi viene dalle zone colpite. Se presentasse i sintomi della polmonite andrebbe isolato in ospedale. Ma la trasmissione appare ancora limitata, tanto che l’Oms al momento non ha ancora deciso restrizioni”.
È comunque un contagio limitato, solo con contatti stretti, non per vie aeree: non è come l’influenza per capirci. Il primo focolaio di quest’infezione è stato individuato nella città di Wuhan, ma la patologia, che si presenta con sintomi come febbre e problemi respiratori, è arrivata anche in Corea del Sud, in Thailandia e Giappone. Proprio in Thailandia un turista britannico, Ash Shorley, 32 anni, potrebbe essere il primo occidentale a essere stato infettato. Ora si trova in condizioni critiche in un ospedale di Phuket. Mentre per ora Europa e Italia sembrerebbero ancora sicure.
Secondo il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, il rischio di diffusione nei paesi europei è estremamente limitato. Ma il ministero della Salute, nelle locandine affisse nell’aeroporto di Roma Fiumicino, invita alla prudenza. E consiglia di “rimandare viaggi a Wuhan non necessari”. E di consultare il medico e vaccinarsi contro l’influenza “almeno due settimane prima del viaggio”. Una situazione di incertezza che però non preoccupa ancora gli esperti in Italia.
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