Sentiliana è una ragazza albanese che da più di un anno accudisce come volontaria una mamma allettata, Valeria, affetta da Sla, che ha 44 anni. Le loro storie oggi commuovono tutti, dopo che Repubblica le ha portate alla luce. Valeria ha due figlie, ma la tremenda malattia l’ha costretta a letto: non può muoversi, nemmeno nutrirsi e respirare in maniera autonoma. E qui entra in gioco Sentiliana, che le sta accanto nel corso della giornata: si occupa delle macchine che la tengono in vita – in un’occasione ha scongiurato un incidente che avrebbe potuto avere conseguenze tragiche – ma soprattutto, “con la sua allegria ha scacciato la mia voglia di farla finita”, racconta Valeria a Repubblica. L’attenzione con cui bada a lei (le lava il viso, la veste, la pettina, le passa la crema sulle mani, le parla, l’ascolta, le strappa una risata) hanno fatto entrare Sentiliana nel cuore di tutti a Campomorone, un paesino di 6mila abitanti alle spalle di Genova.
Sentiliana è entrata in Italia con un permesso di turismo poi scaduto, oggi irregolare e in affido presso un istituto di suore. In passato si è occupata di anziani e di bambini, ora passa il suo tempo accanto a quella che è diventata la sua migliore amica. “Una persona speciale”, dice di lei il sindaco Giancarlo Campora. Che per conto dei suoi concittadini ha chiesto alla Prefettura di Genova il rilascio del permesso di soggiorno – per il valer civile -dimostrato dalla ragazza. Ha tatto riferimento – ed è la prima volta che accade in Italia – a un decreto del 20113.
Spiega il sindaco: “Rendendosi utile – ma forse sarebbe meglio dire: indispensabile – ci fa stare meglio e ci insegna qualcosa. Un esempio dl virtù civile”. Il caso è in esame, la risposta dovrebbe arrivare a breve. Vittorio, il marito di Valeria, racconta poi la malattia a Repubblica: “È cominciato tutto con uno strano tremore al braccio sinistro. Era il 2014, quando a Valeria hanno diagnosticato la sclerosi laterale amiorfica. All’Inizio la coppia si è concessa qualche vacanza con le figlie (di 17 e 11 anni), poi la situazione è degenerata: poco alla volta, e tutto insieme. Oggi lei è attaccata a una macchina per alimentarsi, e a un’altra che – dopo la tracheotomia – le garantisce una respirazione forzata meccanica”.
Prima di Sentiliana altre badanti avevano provato a prendersene cura, ma poi hanno rinunciato subito. Un anno fa è arrivata Sentiliana, che fa del volontariato è si è subito trovata in sintonia con la padrona di casa. Le due si stringono la mano, come due sorelle. Valeria per comunicare usa un sistema di scrittura che funziona con lo sguardo. Scrive Valeria: “Senza Setiliana perderei il sorriso”. Lei ha 27 anni, le piacerebbe fermarsi in Italia: “La mia famiglia è originaria di Durazzo. Vorrei restare qui a lavorare regolarmente”. A Campomorone il commento è unanime: “Quella ragazza è come un’eroina. Deve restare. Per Vale e per tutti noi”. E così deve essere.
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