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Salvini si indigna: indagato il carabiniere di Napoli con la “sua” legge sulla legittima difesa

Non si è ancora fatto in tempo a smaltire il dolore per una vicenda molto delicata, che Matteo Salvini non ha rinunciato ai social per prendere posizione e alimentare polemiche. Ugo Russo, quindicenne di Napoli, è stato infatti ucciso domenica durante un tentativo di rapina. E il leader della Lega ha tirato fuori il suo vecchio cavallo di battaglia: la legittima difesa. “Quando muore un ragazzo è sempre un dramma, ma nessuno può attaccare un Carabiniere che, aggredito, ha reagito per difendere la sua vita e la sua fidanzata”, ha scritto ieri a mezzogiorno Salvini. Poi ha aggiunto: “Il carabiniere che si è difeso risulta indagato (‘atto dovuto’, dicono)”. E ancora: “Giù le mani dai Carabinieri”.

Mentre ancora sono tutte da chiarire le dinamiche, Salvini fa del sarcasmo sul fatto che il carabiniere sarebbe attualmente indagato per eccesso colposo di legittima difesa, e ironizza sul fatto che per i magistrati si tratta di ‘un atto dovuto’. Per Salvin, si sa, la difesa è “sempre legittima”. E aveva promesso – e qui cascò l’asino – che con la sua riforma nessuno sarebbe mai più finito nel registro degli indagati dopo un fatto del genere. Eppure è successo, come è giusto che sia. Ennesima bugia, ennesima promessa non mantenuta.

Ora sarà compito di inquirenti e magistrati – e non di Salvini – accertare la verità dei fatti. Mentre la pagina Facebook ufficiale della Lega attacca Potere al Popolo che chiede verità e giustizia. Insomma, come al solito Salvini non ha aspettato un attimo per ragionare e ponderare le cose. A lui del 15enne morto non frega nulla, quello che gli importava era la possibilità di mettere in piedi il solito teatrino per la propaganda. Il tutto, a poche ore dal fatto.

 

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