In un momento di crisi internazionale a causa del coronavirus assistiamo a lampi di generosità e di unione dei popoli. In particolare l’Italia e la Cina, i due Paesi maggiormente colpiti dall’epidemia. La buona notizia è che la comunità cinese ha donato alla Lombardia oltre 30mila mascherine e altrettanti guanti monouso per far fronte all’emergenza coronavirus. Lo ha comunicato l’assessore regionale al Bilancio, Davide Caparini, ringraziando per la generosità. “La comunità cinese, in particolare l’Unione generale delle Scuole di lingua cinese di Milano, ci ha donato 30 mila mascherine a 4 veli, 600 mascherine Ffp3, 400 Ffp2 e 30 mila guanti monouso”, ha detto l’assessore lombardo in video collegamento per la conferenza stampa di aggiornamento sul contagio.
“Sono stati molto generosi e li ringraziamo”, ha aggiunto, “beati loro che sono riuscite a trovarle”, la chiosa anche un po’ ironica ma reale, visto quanto sia impossibile di questi tempi trovare anche nelle farmacie le mascherine. Questo pomeriggio a Milano, in zona Sarpi, l’Unione delle Donne Cinesi in Lombardia, in partnership con “Il Filo di Seta”, ha donato 2.300 mascherine chirurgiche (di cui 2.000 usa e getta e 300 lavabili) al Comitato Regionale Lombardia della Croce Rossa Italiana.
Come riporta Fanpage, nei giorni scorsi era stata denunciata una carenza di mascherine protettive nelle farmacie di tutta la regione e soprattutto nella zona rossa, dove sarebbero state necessarie più che altrove. “Le autorità si erano già attivate per acquistarne diverse migliaia. Inoltre nella riunione di giunta di oggi, lunedì 2 marzo, l’esecutivo regionale ha stanziato 40 milioni di euro per acquistare nuovi macchinari per migliorare i reparti di Rianimazione degli ospedali lombardi e 10 milioni di euro per assumere nuovi medici e infermieri”.
L’uso delle mascherine protettive è stato uno degli argomenti più discussi dall’inizio dell’emergenza coronavirus. Sia per i dubbi sul loro utilizzo e sull’effettiva necessità di indossarle da parte delle persone sane (su cui gli esperti si sono espressi in più occasioni) sia per i numerosi tentativi di truffa scoperti da parte di “spacciatori” di mascherine a prezzi esorbitanti. L’apice, però, è stato raggiunto con il video del governatore Fontana che ha indossato quella sbagliata.
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