Una scena che farebbe quasi ridere, non fosse così drammatico il momento. E invece suscita rabbia e indignazione per il modo in cui alcuni italiani, non la maggioranza fortunatamente, stanno vivendo l’emergenza coronavirus. L’episodio arriva da Cassino, in provincia di Frosinone, dove in quartiere popolare una trentina di persone, tutti vicini di casa, hanno deciso di organizzare una grigliata sul tetto del palazzo di casa.
Vino, carne e risate, come una scampagnata di un qualsiasi giorno di primavera. In barba, ovviamente, a qualsiasi misura precauzionale per evitare il diffondersi del contagio coronavirus. Soltanto nel Lazio, in queste ore, il numero di morti è cresciuto di 117 decessi, numeri che evidentemente continuano a non essere presi troppo sul serio da qualcuno. La cena non ha però avuto un lieto fine: i vicini hanno infatti avvisato le forze dell’ordine.Sul posto sono giunti in massa polizia, carabinieri e guardia di finanza. La loro vista ha scatenato un fuggi fuggi generale. Venti delle trenta persone che stavano partecipando al barbecue sono riusciti a nascondersi nelle proprie abitazioni. Non sono invece riusciti a evitare la denuncia dieci sfortunati, che sono stati denunciati per aver violato il decreto del presidente Conte che vieta di uscire di casa se non per motivi di lavoro, salute e necessità.
Finito qui? Macché: dopo essere stati denunciati, i dieci che non sono riusciti a fuggire hanno deciso di farsi giustizia contro i vicini di casa gamba lesta, tirandoli fuori dalle loro abitazioni e prendendoli a calci e pugni per vendicarsi. Una storia che ha dell’incredibile e che fa rabbia, oltre che tanta tristezza.
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