Un test clinico senza precedenti per trovare una soluzione al coronavirus. Un’iniziativa chiamata Solidarity ideata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e che vedrà la sperimentazione di quattro diversi trattamenti, quelli che al momento sembrano più promettenti, per contrastare la malattia. Alcuni dei farmaci che saranno esaminati sono stati già utilizzati contro l’Hiv o l’Ebola. Un tentativo di arginare un’emergenza che vede tanti pazienti costretti a ricorrere alla terapia intensiva, con intubazioni per facilitare la respirazione in attesa che il sistema immunitario riesca a sconfiggere l’agente patogeno. Un processo lungo, però, che porta a un intasamento degli ospedali, incapaci di gestire tutti.
L’Oms sta cercando di rendere semplice l’accesso al test globale, per raccogliere dati da ospedali e operatori sanitari di tutto il mondo. Le persone positive al coronavirus devono essere ritenute compatibili con il test da effettuare e prestare il proprio consenso. Una volta effettuato il trattamento, i medici possono inserire i dati su un portale apposito. Solidarity non avrà però uno schema fisso: l’Oms terrà sotto controllo da subito i dati, man mano che arrivano tramite il portale, e interverrà per affinare le ricerche, eventualmente escludere uno dei quattro trattamenti o aggiungere nuovi farmaci sperimentali.
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