Un video, dopo quello del 5 marzo, per parlare all’Italia nella sua ora più cupa, con il Paese provato dall’estenuante lotta al coronavirus e costretto ancora a convivere giorno dopo giorno con un numero sempre alto di contagiati e decessi. Sergio Mattarella ha perciò voluto rivolgersi ai cittadini e alle cittadine, rivolgendo innanzitutto alle persone che hanno perso la vita e ai loro famigliari, “un dolore ingigantito dal non poter essere loro vicini e non potere celebrare il giusto commiato”.
“Viviamo una pagina triste della nostra storia – ha aggiunto Mattarella – alcuni territori e la generazione più anziana stanno pagando un prezzo altissimo. Voglio esprimere rinnovata riconoscenza a chi per tutti noi sta affrontando la malattia. Medici, infermieri, l’intero personale sanitario cui occorre in ogni modo fornire il materiale necessario. Ringrazio anche i farmacisti, le forze dell’ordine, chi mantiene in funzione e trasporta prodotti essenziali. A loro va la riconoscenza della Repubblica, come agli scienziati che cercano un vaccino e ai volontari che alleviano le difficoltà dei più fragili”.
Mattarella ha poi ringraziato la protezione civile, gli insegnanti, chi assiste gli italiani all’estero. E ha ringraziato la cittadinanza per il senso civico. “Ci sono segni di rallentamento dei contagi, anche se il dato non può ancora rallegrarci. Ma gli effetti delle misure sono positivi e dobbiamo continuare a osservarli scrupolosamente. Il senso di responsabilità dei cittadini è la risorsa più importante su cui lo Stato può contare, e viene ammirato anche all’estero. Molti capi di Stato d’Europa e non solo hanno espresso vicinanza all’idea e inviato sostegno concreto, oltre ad averci indicato come esempio”.
Infine un passaggio sull’Unione Europea: “Il Consiglio dei capi dei governi nazionali non ha ancora adottato decisioni incisive. Ci attendiamo che avvenga nei prossimi giorni. I vecchi schemi vanno superati, mi auguro che tutti comprendano prima che sia troppo tardi la gravità della minaccia dell’Europa. Dobbiamo compiere ogni sforzo per non lasciare indietro nessuno. Le risposte devono arrivare da tutti gli strati della politica, maggioranza e opposizione. L’unità è fondamentale”.
“Dobbiamo iniziare a pensare al dopo emergenza, alle modalità per rilanciare la nostra vita sociale e la nostra economia. Nella ricostruzione abbiamo sempre espresso il meglio di noi, in passato. Ne usciremo, insieme, anche questa volta”.
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