Invoca un intervento più massiccio, per ridare fiato al sistema economico italiano. Ritenendo non sufficienti i 400 milioni di euro che il governo ha destinato nelle scorse ore ai Comune, con l’obbligo di destinarli alle famiglie più in difficoltà. Ma Silvio Berlusconi, al di là delle ovvie divergenze con un governo dal quale è costretto a smarcarsi almeno in parte per fini politici, non chiude la porta della collaborazione. Sottolineando come il momento sia senza precedenti, drammatico per l’intero Paese. E come sia necessario più che mai un atto di responsabilità da parte di tutti.
Intervistato da Repubblica, Berlusconi ha parlato di un “vasto piano di interventi immediati da 100 miliardi di euro che presenteremo a giorni al presidente del Consiglio. Stiamo lavorando con grande spirito collaborativo. Nel frattempo, speriamo che l’Europa faccia proprie le analisi e le indicazioni di Mario Draghi. Da convinto europeista sono molto preoccupato dall’atteggiamento dei Paesi del nord. Non si rendono conto di una cosa fondamentale: questa è un’emergenza sanitaria ed economica che presto o tardi riguarderà tutti. O la superiamo tutti insieme o sarà un disastro”.
Parole che fanno sembrare l’ex premier quasi uno statista rispetto al “collega” di opposizione Matteo Salvini. Dal quale, non a caso, Berlusconi ha preso ancora una volta le distanze: “Non credo sia questo il momento di certe discussioni – ha detto con riferimento alle richieste della Lega di convocare il gabinetto di guerra – siamo in guerra, e in guerra ci si stringe attorno a chi comanda”. Un tenore completamente diverso rispetto al Capitano, che continua a sfruttare ogni occasione possibile per portare acqua al proprio mulino ignorando la drammaticità del momento.
Ecco, tra i miracoli di Salvini, capace di finire da solo dal governo all’opposizione nel giro di un sorso di mojito, di farsi umiliare sotto gli occhi del mondo da Conte e di cedere pericolosamente consensi a Giorgia Meloni, c’è anche questo: far passare di colpo Silvio Berlusconi per un illuminato, il portavoce di una destra che non si riconosce nel grezzo sovranismo che tenta di intercettare e agitare sempre e comunque la rabbia della gente. Berlusconi, ovviamente, non è niente di tutto questo. Ma persino lui fa bella figura, nel triste palcoscenico di questa opposizione.
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