Conte replica ancora a Matteo Salvini e Giorgia Meloni, che lo accusano di aver utilizzato una conferenza stampa a reti unificate per parlare alla nazione a totale piacimento, trasformandola in un’occasione per attaccare i rivali politici sotto gli occhi dei cittadini. Il premier, che nell’occasione aveva accusato i due di diffondere fake news soprattutto sul tema Mes, ha replicato chiarendo, innanzitutto, che non c’è stata “alcuna conferenza stampa a reti unificate”. Un modo per chiarire la propria posizione anche nei confronti di Enrico Mentana, che aveva preso le distanze dal suo intervento.
L’ufficio stampa di Palazzo Chigi ha infatti spiegato: “
Palazzo Chigi non ha mai chiesto che la conferenza stampa venisse trasmessa a reti unificate; e infatti è stata trasmessa solo da alcuni canali tv e solo per una parte e non interamente. Tutti gli interventi del presidente del Consiglio si sono sempre svolti secondo le consuete modalità e, in particolare, nella forma di conferenze stampa, salvo qualche rara eccezione – si precisa – Sin dall’inizio del primo mandato del presidente del Consiglio Conte, dal giugno 2018, Palazzo Chigi trasmette il segnale audio video in Hd mettendolo a disposizione di tutti e di tutte le reti televisive, le quali liberamente decidono se e cosa mandare in onda sui propri canali”.“Lo stesso è avvenuto – prosegue la nota – in occasione delle dichiarazioni alla stampa di sabato 21 marzo (per le quali alcuni hanno parlato, del tutto impropriamente, di ‘diretta Facebook’) e della conferenza stampa di venerdì 10 aprile (per la quale alcuni, anche qui del tutto impropriamente, hanno parlato di ‘discorso alla nazione a reti unificate’). In particolare il 10 aprile il presidente del Consiglio ha tenuto una conferenza stampa, come tante altre volte avvenuto in queste settimane. E come ogni volta ha illustrato i provvedimenti adottati, ha spiegato e chiarito i fatti più rilevanti e ha risposto a tutte le domande dei giornalisti, tanto sull’emergenza coronavirus quanto sul Mes”.“Nell’occasione ha smentito vere e proprie fake news che rischiavano di alimentare divisioni nel Paese e di danneggiarlo, compromettendo il ‘senso di comunità’, fondamentale soprattutto in questa fase di emergenza. In conclusione, anche questa volta non c’è stata richiesta, da parte della Presidenza del Consiglio, di trasmettere un discorso alla nazione a reti unificate. La decisione di trasmettere o meno le conferenze stampa del Presidente del Consiglio spetterà sempre e solo ai responsabili delle singole testate giornalistiche”.
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