Perché Matteo Salvini se l’è presa tanto con Roberto Saviano? Il dubbio, a leggere le dichiarazioni dello scrittore a Le Monde che tanto hanno fatto inferocire il Capitano, viene più che spontaneo. Perché di attacchi diretti al leader della Lega non c’è neanche l’ombra e, anzi, l’ex ministro dell’Interno viene nominato soltanto in un passaggio, quando viene tirato in ballo semplicemente come successore di Roberto Maroni nel ruolo di segretario del Carroccio. Il sospetto, allora, è che dietro la rabbia salviniana ci sia dell’altro, un malcelato nervosismo per le indagini che rischiano di agitare non poco la Lombardia.
Saviano, nell’articolo pubblicato dalla testata francese, si era concentrato sulla Regione “opulenta ma principale focolaio epidemico della Penisola con 10.000 vittime”. Una Lombardia che “si caratterizza per una forte combinazione di strutture private e pubbliche create dalle amministrazioni di destra al potere in questi due ultimi decenni. Questa regione è il territorio di Silvio Berlusconi e il feudo di Roberto Formigoni, di recente condannato a 5 anni e 10 mesi di carcere per gravi fatti di corruzione. Di fronte a una crisi sanitaria la cui rapidità di propagazione non era certo prevedibile, ha pagato a caro prezzo le mancanze del suo sistema sanitario misto pubblico-privato”.
Saviano ha poi puntato il dito contro dirigenti politici che hanno continuato a chiedere negli anni una sempre maggiore autonomia, proponendosi come motore d’Italia in contrapposizione a un sud improduttivo, e che ora invece, nel bel mezzo della crisi, rigettano ogni responsabilità sulle decisioni prese da Roma, tentando di nascondere i propri errori. “Un comportamento disonorevole e criminale” secondo lo scrittore.
La verità è che Salvini, che si è prontamente scagliato contro Saviano nonostante non sia stato mai tirato in ballo da quest’ultimo nella sua analisi, è nervoso perché vede tremare il modello di una Regione da lui osannata più volte nel recente passato come fonte di ispirazione assoluta. Meglio distogliere l’attenzione da certe vicende giudiziarie, allora. Nella speranza che si sgonfino da sole, e presto.
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