Il conteggio dei medici deceduti a causa del Covid 19 sale a quota 139, aggiungendo alla lista il nome dell’epidemiologo Andrea Farioli, epidemiologo e ricercatore del Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche dell’Università di Bologna, che nelle ultime settimane si era dedicato alla ricerca sul Covid 19. L’uomo aveva solo 38 anni quando si è spento lo scorso 16 aprile a causa di un malore e, anche se è ancora da accertare se le cause del suo decesso siano da ricondursi ad un’infezione da coronavirus, la Fnomceo ha voluto inserirlo ugualmente nel computo delle vittime della guerra contro il virus. Il dottore aveva passato gli ultimi mesi a studiare incessantemente il coronavirus, accumulando una stanchezza che molto probabilmente ha contribuito a rendere il suo fisico più vulnerabile e a causarne la morte. L’uomo, nato ad Assisi, si era trasferito a Reggio Emilia da ragazzo e dopo il liceo aveva deciso di frequentare l’università a Bologna laureandosi in medicina e ottenendo un dottorato di ricerca, per poi inanellare una ricca serie di pubblicazione e avere costanti impegni all’Università di Harvard.
Mercoledì scorso aveva avuto l’ultima conversazione con il padre: “L’ho sentito e mi ha detto che era più o meno tutto normale – dice l’uomo a Il Resto del Carlino -. Era molto stressato, mi ha spiegato, perché in questo periodo lavorava in reparto dodici ore al giorno. Era impegnato sia come epidemiologo, sia come medico del lavoro. Era molto stanco, ha detto che non mi avrebbe richiamato e che ci saremmo sentiti il giorno dopo, perché sarebbe andato a dormire subito dopo aver mangiato qualcosa”. L’indomani mattina è stata la sorella a dare l’allarme alla polizia dopo aver tentato di chiamarlo più volte senza ottenere risposta: il dottor Farioli è stato trovato morto sul suo letto.Anche l’Ordine dei Medici di Bologna ha riconosciuto la sua abnegazione per il lavoro. Andrea Farioli “aveva associato lo studio dell’epidemiologia della pandemia Covid-19 ad un’attiva e instancabile presenza nell’ambito delle nostre attività di controllo e valutazione degli operatori del Policlinico”. “Negli ultimi giorni – ricorda l’Ordine – Andrea era stanco e l’avevamo più volte sollecitato a ridurre il tempo della sua presenza in servizio, cosa che lui aveva accettato solo parzialmente, perché riteneva essere suo dovere stare con noi ed essere di guida ai medici più giovani della nostra scuola. Non sappiamo quale sia il nostro destino e quindi non abbiamo su questo certezze. Non abbiamo certezze sulle vere cause della morte di Andrea. Credo però che la morte di Andrea presenti, comunque, un legame stretto con la pandemia da coronavirus, non so se direttamente con il virus o con la sua partecipazione alla lotta alla pandemia. Sono, quindi, convinto che debba essere ricordato tra i medici caduti in questa battaglia”.Chi era il dottor Andrea Farioli
Nato il 6 Agosto 1981, ad Assisi, il dottor Andrea Farioli era ricercatore presso il Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche dell’Università di Bologna, e titolare dell’insegnamento di Medicina del Lavoro per il corso di Laurea in Tecniche Ortopediche. Stroncato da un malore a 38 anni mentre si trovava nella sua casa a Bologna, nell’ultimo periodo si era dedicato allo studio del Covid 19. Farioli si era laureato nel 2008 in Medicina e Chirurgia all’Università di Bologna, specializzandosi nel 2014, sempre nel medesimo Ateneo, in Medicina del Lavoro. Nel 2016 ottenne il Dottorato di Ricerca in Scienze Mediche Generali e Scienze dei Servizi, prima di diventare, nel 2018, ricercatore presso il Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche dell’Università di Bologna e titolare dell’insegnamento di Medicina del Lavoro per il corso di Laurea in Tecniche Ortopediche Unibo.
Ti potrebbe interessare anche: Tamponi per il coronavirus? Al San Raffaele di Milano li fanno a pagamento: 120 euro