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Le accuse degli ultracattolici a papa Francesco: “Colpa sua se Dio ha mandato il Covid”

C’è una polemica che sta scuotendo nel profondo la comunità cattolica mondiale in queste ore. Una serie di accuse lanciate a papa Francesco da parte di esponenti, ricchi e potenti, “ultracattolici” dall’altra parte dell’Oceano che si sono scagliati contro Bergoglio, come testimoniato anche dall’ultima puntata di Report, arrivando addirittura ad accusarlo di essere la causa della diffusione della pandemia di coronavirus a causa di una serie di scelte non in linea con la tradizione della Chiesa. Verrebbe da ridere se alla base non ci fossero retroscena inquietanti e tutt’altro che scherzosi.

Tanti i fedeli che in queste ore stanno inondando i social e le pagine di testate religiose per chiedere numi in merito a quello che sta succedendo. Padre Maurizio Patriciello ha scritto attraverso le pagine di Interris, quotidiano digitale fondato da don Aldo Buonaiuto: “Se costoro fossero la Chiesa, da questa chiesa, prenderei immediatamente le distanze”. Rispondendo così a un medico anestesista che ogni giorno rischia la vita per strappare alla morte i suoi pazienti e che ha dovuto piangere il suo amico, primario, morto di Covid 19.Perché un limite deve esserci sempre, comunque. Anche in quel modo cattolico o presunto tale dagli interessi viscosi, che nel recente passato ha messo nel mirino Bergoglio. Parlare di un Dio che fa strage di innocenti per punire un presunto pontefice poco rispettoso è una teoria aberrante, da rifuggire senza nemmeno soffermarsi  troppo a parlarne. E chi pronuncia certe parole dovrebbe fermarsi un attimo e interrogarsi sul senso e sulle possibili conseguenze, devastanti, di quello che dice. La fede, in quest’epoca contemporanea, è questione che rischia di farsi complicata. Intorno alla quale troppo spesso vengono montate polemiche inutili, sterili.Facile dirsi cattolici e poi condannare i migranti che soffrono la fame e la sete su barconi in viaggio senza una meta, mossi solo dalla speranza. Facile fare polemica su aperture, divieti, lockdown senza provare a immedesimarsi almeno un attimo nei tanti anziani lasciati soli a morire nelle case di riposo per errori gravi, che potevano e dovevano essere evitati. La pandemia ha riportato tutti noi a una dimensione che pensavamo di aver lasciato alle spalle, quella di un’estrema fragilità. Ma non per questo deve diventare valvola di sfogo per i peggiori istinti. Si può credere o non credere. Ma chi crede, spiega don Patriciello, deve ricordare sempre “che Gesù è morto per salvare, non per condannare le sue creature”.

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