Che periodaccio per Salvini. I sondaggi danno la Lega sempre più in calo, così come il gradimento nei confronti del suo leader. Conte e il governo, invece, continuano a volare alto. E mentre Il Capitano prova a infilarsi un nuovo paio d’occhiali per rinnovare la sua immagine, e mentre pure la Bestia gira a vuoto sui social, Salvini viene scaricato non solo dagli elettori ma anche dai giornali di centrodestra. Non sono infatti passati inosservati i recenti attacchi di Libero e de Il Giornale. E su questo movimento a destra – come ricostruisce nextquotidiano – si staglia sempre più pesante l’ombra di Giorgetti.
Ieri aveva iniziato Vittorio Feltri, sbattendo in prima pagina su Libero un attacco a viso aperto, descrivendo Salvini come “timoroso, incerto, ha smarrito le energie che lo avevano condotto ai vertici, mettendo a soqquadro i palazzi del potere, che egli ha consegnato gratis ad ex amici e nuovi nemici”. Nelle parole del direttore editoriale di Libero però può evidenziarsi anche una certa stizza per non essere stato difeso dal Capitano all’epoca della frase sui meridionali inferiori: “In pratica è stato espulso dal campo con il cartellino rosso di Nicola Zingaretti fra gli applausi di Luigi Di Maio e soci senz’arte. Seguita a comparire in televisione però non incide se non quando si tratta di dire che io sono un coglione perché, senza volerlo, avrei offeso i meridionali, affermando che alcuni di essi sono inferiori economicamente, non certo intellettualmente, rispetto ai settentrionali”.
Certo, le parole di Feltri su Salvini accompagnate dall’elogio della Meloni fanno più pensare a un Vittorio che si sente tradito e che per questo si sta vendicando. Più significativo è invece che anche Il Giornale di Sallusti, con un articolo a firma di Augusto Minzolini, che cominci a chiedersi cosa succede al Capitano. Per Minzolini, infatti, se governo e maggioranza dovrebbero piangere, non è che l’opposizione abbia motivi per ridere.
Gli sms di Giancarlo Giorgetti sembrano presi a modello: “Sono incazzato – scrive la testa d’uovo della Lega – con i politici, i magistrati e i giornalisti”. E quello che traspare dalle parole di Minzolini è la causa del contrasto, finora raccontato dai giornali, tra il “braccio destro” Giancarlo Giorgetti e il Capitano. Per i “moderati” che esisterebbero nella Lega sarebbe necessaria una prova di ragionevolezza. Ma il Capitano sa solo strillare e urlare. E quindi allontana i voti…
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