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Le confessioni di Ratzinger: “Francesco? Io non voglio interferire con il suo pontificato”

È uscito lunedì in Germania il libro “Benedetto XVI – una vita”, oltre mille pagine di biografia concluse da un’intervista in appendice. Un libro che è destinato a creare più di qualche discussione, soprattutto all’interno delle mura vaticane. Nelle sue risposte il Papa emerito fa piazza pulita sia delle teorie del complotto rispetto alla sua rinuncia al pontificato sia dei tentativi ricorrenti di contrapporlo al successore. E gli aspetti più interessanti su cui vale la pensa soffermarsi, per ora, sono proprio quelli relativi al rapporto di Ratzinger con Bergoglio: “L’amicizia personale con Papa Francesco non solo è rimasta, ma ha continuato a crescere”, racconta Benedetto XVI. E chiarisce: “Il sospetto che io mi immischi regolarmente in pubblici dibattiti è una distorsione maligna della realtà”.

Un punto forte, dunque. Ratzinger – come riporta il Corriere – respinge così al mittente le polemiche nate, soprattutto in Germania, per la pubblicazione negli anni scorsi di alcuni suoi saggi e parla di “propaganda psicologica” contro di lui: “Lo spettacolo delle reazioni della teologia tedesca è così sciocco e così cattivo che è meglio non parlarne. I veri motivi per cui vogliono silenziare la mia voce non voglio analizzarli”, taglia corto. Quanto alle sue dimissioni, Ratzinger torna a respingere sia la tesi di chi sosteneva avesse abbandonato per la corruzione nella Curia (Inventato? “Sì”) o costretto dallo scandalo Vatileaks.

La risposta più interessante è quando Benedetto XVI, il 12 novembre 2018, scrive al suo biografo Peter Seewald perché non potrà rispondere a molte delle domande: “Si riferiscono alla situazione attuale della Chiesa e quindi – scrive Joseph Ratzinger – la risposta sarebbe inevitabilmente un’interferenza nel lavoro del Papa attuale: ho dovuto e voglio evitare tutto ciò che è andrebbe in questa direzione”. Un atto di correttezza e onestà lampante. E soprattutto che scaccia molte delle ricostruzioni e dei retroscena di questo ultimo periodo sul rapporto tra lui e Francesco.

Quanto alla figura del Papa emerito, Ratzinger spiega che è un ufficio analogo a quello del vescovo emerito delle altre diocesi, in pensione per aver raggiunto i limiti di età: “Questa forma giuridico-spirituale evita qualsiasi pensiero di coesistenza di due Papi: un vescovato può avere un solo proprietario. Allo stesso tempo, viene espresso un legame spirituale, che non può venire in alcun modo rimosso”. E fa pure un parallelo con la situazione di “un vecchio contadino in Baviera che ha consegnato la fattoria a suo figlio, vive in un casale e ha rinunciato ai suoi diritti paterni”.

 

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