Un passaggio particolarmente delicato, che potrebbe avere conseguenze forti per la sopravvivenza stessa del governo. A chiarirlo è stato il capogruppo del Pd alla Camera Graziano Delrio, che attraverso i microfoni di Un Giorno da Pecora, in onda su Radio 1, ha parlato delle conseguenze di una possibile sfiducia al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede: “Se passa una mozione di sfiducia a Bonafede si apre una vera crisi, non c’è dubbio. Non si può pensare che con il ministro della Giustizia, capo del principale partito in Parlamento, la cosa si risolve con una pacca sulla spalla”.
Un segnale forte, quello di Delrio, rivolto non soltanto ai colleghi di partito del Movimento Cinque Stelle, ma anche al resto degli alleati che compongono la maggioranza giallorossa. In particolar modo, quel Matteo Renzi che continua a mostrare in merito posizioni ambigue, non avendo del tutto sciolto la riserva sulla posizione che l’ex premier prenderà nelle prossime ore, quando sarà chiamato a esprimersi. La mozione di sfiducia è stata presentata dall’opposizione e da +Europa.
“Italia Viva? Possono recitare la preghiera ‘non ci indurre in tentazione’, il ‘Padre Nostro’, è una preghiera comune – ha continuato Delrio – Spero non si facciano tentare da una sfiducia, non avrebbe un significato per il Paese in un momento così difficile. Ma sono sereno, confido tutto si sistemerà dopo l’intervento del ministro”.
Dello stesso tenore anche il messaggio del capo politico reggente dei 5Stelle Vito Crimi: “Sono convinto che la maggioranza
voterà compatta. Il ministro della Giustizia è il capodelegazione di M5S al governo ed è un ministro importante, se qualcuno nella maggioranza vota la sfiducia ovviamente è una sfiducia al governo, questo è evidente a tutti, ma sono convinto che non ci saranno sorprese”.
Manfredi Borsellino, figlio di Paolo, alla guida del commissariato di Mondello