L’accordo sul decreto Scuola è stato raggiunto dopo tante tensioni al termine di un vertice notturno tra gli esponenti della maggioranza. Si farà il concorso per i docenti precari, ma con tempistiche che faranno slittare il tutto a dopo l’estate e sulla base di una prova scritta, senza quel quiz che aveva creato parecchie divisioni tra i giallorossi. I 32 mila precari delle medie e delle superiori saranno riassunti a tempo determinato selezionati dalle Graduatorie di istituto, quindi per anzianità di servizio e titoli, con la messa a disposizione della scuola che dovrà partire dal 1 settembre.
A trovare la quadra, come spesso accade in queste settimane vibranti, è stato il premier Giuseppe Conte, che ha cercato un compromesso capace di accontentare i due fronti più caldi: il Pd e Leu chiedevano infatti l’
assunzione dei precari senza lo svolgimento di un concorso, mentre il Movimento Cinque Stelle e Italia Viva, per una volta sulle stesse posizioni, puntavano allo svolgimento di una “prova meritocratica” per la stabilizzazione degli insegnanti per il prossimo anno scolastico.Alla fine è arrivata la fumata bianca, con una decisione che è stata accolta favorevolmente anche dalla ministra per l’Istruzione grillina Lucia Azzolina, che ha festeggiato in rete con un post su Facebook in cui ha
sottolineato l’importanza del passaggio che più le stava a cuore della trattativa, cioè il concorso straordinario che punta a ridurre il precariato nella scuola attraverso “una modalità di assunzione che garantisca il merito”.La ministra ha ottenuto che le sue posizioni venissero prese in considerazione anche nel merito della prova che si dovrà svolgere il prossimo autunno. Viene meno i quiz a crocette, come previsto dal decreto scuola approvato lo scorso dicembre in Parlamento. Fonti di palazzo Chigi spiegano che la prova dovrà prevedere “la consegna di un elaborato”.
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