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Colpo di scena, Renzi salva Salvini: Italia Viva non partecipa al voto su Open Arms

Mentre la Giunta per le immunità del Senato è riunita da circa un’ora e mezza per decidere se respingere o accogliere la richiesta dei magistrati siciliani di rinviare a giudizio il leader della Lega Matteo Salvini sul caso Open Arms, arriva una notizia – ripresa da Repubblica – che volge le carte in favore dell’ex ministro dell’Interno. I senatori di Italia Viva che fanno parte della Giunta – Giuseppe Cucca (che è anche vicepresidente), Francesco Bonifazi e Nadia Ginetti – decidono di non prendere parte al voto. Queste le motivazioni addotte da Bonifazi, capogruppo di Iv in Giunta: “Italia Viva ha deciso di non partecipare al voto sulla vicenda Open Arms: ci rimettiamo dunque all’aula”.

Aggiunge Bonifazi: “Non c’è stata a nostro parere un’istruttoria seria, così come avevamo richiesto sia in questo caso che nella precedente vicenda Gregoretti: era necessario ricevere indicazioni sui rischi reali di terrorismo e sullo stato di salute riguardo alle imbarcazioni bloccate in mare dall’ex ministro dell’Interno, che non sono arrivate”. E conclude: “Dal complesso della documentazione prodotta, non sembrerebbe emergere l’esclusiva riferibilità all’ex Ministro dell’Interno dei fatti contestati”. Insomma, Italia Viva ritiene che Salvini non sia l’unico responsabile di quanto accaduto, ma abbia ricevuto “l’avallo del governo”. La parola finale spetterà comunque all’Aula, che entro fine giugno dovrà pronunciare il verdetto definitivo

Di fatto, Italia Viva salva il capo leghista, che dalla sua parte ha già dodici voti sicuri ((5 della Lega, 4 di Forza Italia, 1 di Fratelli d’Italia, 1 delle Autonomie e quasi sicuramente il voto dell’Ex M5s Mario Giarrusso, considerato fino a questa mattina l’ago della bilancia ma a questo punto non più determinante) contro otto a favore del processo (Anna Rossomando del Pd, Pietro Grasso di Leu, Gregorio de Falco del Misto e i cinque senatori M5s). Il tribunale dei ministri di Palermo accusa il leader della Lega di sequestro di persona e di rifiuto di atti di ufficio per la vicenda dei 150 migranti bloccati a largo per alcuni giorni sulla nave della Ong spagnola, prima dello sbarco a Lampedusa, nell’agosto 2019.

Si tratta della terza decisione della giunta su Salvini. Nella prima, per il caso Diciotti, la richiesta di processo venne respinta: la Lega era ancora al governo con il M5s. La successiva, per il caso Gregoretti, venne accolta. In quell’occasione lo stesso leader della Lega, non più ministro, chiese di essere processato. Il processo per la Gregoretti è slittato (per l’emergenza Covid) da luglio a ottobre prossimo. Cosa c’è in ballo tra Renzi e Salvini?

 

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