Una scena che aveva fatto discutere, scatenando polemiche a non finire sui social e sulle prime pagine dei giornali. Claudio Corradino, all’epoca aspirante sindaco di Biella per il centrodestra, inginocchiato ai piedi di Matteo Salvini, come a rendere servile omaggio a quel leader della Lega che in quelle settimane sembrava un fiume in piena, travolgente in ogni sua uscita e in costante ascesa nei sondaggi. I tempi sono cambiati, e parecchio. E oggi anche il protagonista di quell’istantanea tanto criticata non sembra più la stessa persona.
Corradino, d’altronde, aveva già dato prova in passato di avere la capacità, non comunissima nell’epoca contemporanea, di saper fare passi indietro al momento opportuno. Criticato per quel “no” all’idea di una cittadinanza onoraria da conferire alla senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta all’Olocausto e travolta dalla folle marea dell’odio social nostrano, si era pentito pubblicamente, ammettendo senza troppi giri di parole: “Sono stato un cretino”. Oggi, eccolo protagonista di un’altra iniziativa che lo pone in netta antitesi con l’idea che di lui avevano suggerito gli ultimi episodi.
Il campo sportivo del Villaggio La Marmora di Biella si è infatti trasformato, sotto l’occhio vigile del primo cittadino presente di persona per celebrare la ricorrenza, in un’occasione per festeggiare la fine del Ramadam. Un momento particolarmente sentito per la comunità musulmana biellese, con Corradino accompagnato dal suo precedessore
Marco Cavicchioli, dall’ex assessore Sergio Leone e dai consiglieri comunali Edoardo Maiolatesi e Mohamed Es Saket.“Giornata molto particolare e sentita da tutti noi. Ci hanno fatto piacere le visite delle forze politiche presenti in città. Tutto si è svolto in sicurezza, rispettando le norme vigenti di distanziamento sociale e l’utilizzo delle mascherine e del termoscanner per la misurazione della febbre” è stato il commento proprio di Es Saket. Al termine della preghiera, Corradino ha rivolto i suoi ringraziamenti alla comunità. La dimostrazione di come la politica può mostrare, se si impegna, il suo volto più umano e conciliante, senza doversi piegare alle logiche di rabbia di piazza e polemiche feroci. Sarebbe bello provasse un giorno a spiegarlo anche ai vertici del Carroccio.
Salvini, proprio lui, oggi dà degli “spioni da citofono” agli assistenti civici