Il nuovo coronavirus è diventato meno aggressivo in questo fine maggio italiano. A conferma arriva dal professore Arnaldo Caruso, presidente della Società italiana di virologia (Siv-Isv): “Il nuovo coronavirus sta perdendo forza, sfiancato dagli “effetti del lockdown”, dal caldo – perché come ha confermato il virologo all’Adnkronos Salute, “la stagionalità è una caratteristica di tutti i virus respiratori” – e dalla nuova normalità che ha portato gli italiani ad adottare la mascherina: un mezzo importante per contrastare la propagazione virale”. Caruso, insieme ai colleghi del Laboratorio di Microbiologia dell’Asst Spedali Civili di Brescia, ha isolato una variante più buona, “estremamente meno potente”, di Sars-CoV-2. Coe ha ricordato lo stesso professore, questi risultati non corrispondono ovviamente ad una debolezza intrinseca del virus, ma il risultato delle misure di contrasto che si trova ad affrontare il Covid.
Il ceppo del virus partito da Wuhan, in Cina, infatti non si è modificato di molto. “I ceppi che hanno circolato, con più o meno variazioni tra loro sono riconducibili a quelli che hanno invaso un po’ tutto il mondo. Abbiamo avuto un ceppo che è molto simile a quello di Wuhan che ha fatto tutto il disastro che abbiamo visto, ha avuto un picco di aggressività e adesso sta scemando” ha illustrato l’esperto, rivelando: “Quello che sta succedendo, come per tutti i virus respiratori, è imputabile a una stagionalità dell’infezione. Con l’avvio della stagione tardo primaverile-estiva” questi virus “tendono a scomparire per motivi che ancora oggi non conosciamo di preciso, come pure non sappiamo perché partono a novembre-dicembre” .
Secondo Caruso, il Coronavirus dunque potrebbe rinvigorirsi con la nuova stagione invernale. I fattori che lo hanno reso meno violento “potrebbero essere numerosi: dalla temperatura all’umidità, ai raggi ultravioletti o anche al fatto che forse con il caldo le nostre difese immunitarie a livello della mucosa sono più forti” ha analizzato il virologo avvertendo però che “Ciò non significa che i virus sono scomparsi”. “Se andiamo a cercarli qua e là ci sono ancora”, ma non danno più segni di sé finché poi “ricompariranno nuovamente nella stagione invernale, quando il freddo ricomincerà a produrre il suo effetto promuovente e loro riemergeranno con un picco di stagionalità classico”.
Il consiglio del virologo è dunque quello di tornare alla vita quotidiana dopo il lockdown, ma di farlo in modo responsabile. “Sono ottimista. La curva di contagiosità è passata, l’aggressività del virus è completamente diversa da prima e perciò, pur con tutte le cautele del caso, possiamo affacciarci alla normalità: cominciamo a uscire, ma siamo responsabili verso noi stessi e gli altri” ha spiegato il virologo, concludendo: “Anche le mascherine sono uno strumento importante per combattere la circolazione virale”.
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