L’Italia è stata al centro di una diffusa attività di disinformazione online. “In questa attività si sono inseriti attori statuali che intendono manipolare il dibattito politico interno, influenzare gli equilibri geopolitici internazionali, incitare al sovvertimento dell’ordine sociale e destabilizzare l’opinione pubblica in merito alle diffusione del contagio e alle misure di prevenzione e cura”. E’ l’allarme lanciato da Raffaele Volpi, il presidente del Copasir, il comitato parlamentare che vigila sull’operato dei servizi segreti italiani, dopo la relazione del componente dem Enrico Borghi incaricato di svolgere l’approfondimento sulla campagna di disinformazione e fake news che ha colpito anche l’Italia, del quale si è discusso nel corso della seduta del Comitato. Il presidente Volpi, in una nota diffusa oggi, ha sottolineato che “sia pure con posture differenti tra loro sull’idea di ordine globale, gli attori principali della campagna di disinformazione hanno inserito tale attività in un quadro di parallelismo, posizionando l’Italia come target”.
Le principali fake news sono riferite alla modalità di nascita e diffusione del CoVid, alle modalità di cura e di risposta dei Paesi democratici, agli aiuti ricevuti dall’estero. Un esempio è la notizia che gli Italiani cantavano dai balconi l’inno cinese per ringraziare dell’aiuto, diffusa ampiamente dai media di regime cinese. Un altro esempio è un video girato diffusamente su Whatsapp che sosteneva che esisterebbe già la cura del Covid ma che un complotto del governo avrebbe censurato.La verifica dello European External Action Service
Volpi ha spiegato che le caratteristiche dell’attività svolta sono state oggetto di verifica da parte dello European External Action Service (l’agenzia diplomatica dell’Unione europea). “L’agenzia ha registrato la diffusione di fake news in inglese, spagnolo, tedesco e francese allo scopo di alimentare il panico e creare un clima di sfiducia ostacolando la comunicazione ufficiale europee di risposta alla crisi epidemiologica”.Secondo il presidente del Copasir, in questo contesto le relazioni internazionali possono risentire dell’azione di una pluralità di attori strutturati che tendono a supportare o screditare la reputazione statuale non solo attraverso la disinformazione, ma spesso con la diffusione di messaggi fuorvianti, decontestualizzati o parziali, che raggiungono il pubblico globale. “Approfittando dell’estrema sensibilità dell’opinione pubblica sul tema – ha affermato Volpi – si tende a fomentare polemiche contro l’Unione europea e i Paesi dell’Alleanza euro atlantica”.
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