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I sondaggi sorridono, Bonaccini pensa in grande: “Candidato premier? Non lo escludo”

Alcune Regioni hanno reagito alla grande per fronteggiare l’emergenza coronavirus, altre meno. Tra chi è riuscito a prendere decisioni importanti e rassicurare la popolazione, guadagnando così fiducia e consenso, ci sono certamente Stefano Bonaccini e Luca Zaia, rispettivamente governatori di Emilia e Veneto. E adesso i due presidenti iniziano a pensare in grande. E chissà che quella tra loro due, un domani, non possa essere la sfida per raggiungere la poltrona di presidente del consiglio. I sondaggi sorridono a entrambi e le competenze non mancano di certo. Gli amministratori locali, dai sindaci ai presidenti di regione, sono stati i protagonisti mediatici di questa pandemia. E così per alcuni di loro si è iniziato a vociferare anche di aspirazioni nazionali.

Il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini rientra in questa categoria. Intervistato da Marco Damilano ha spiegato che anche se al momento non si vede come candidato premier per il Pd non esclude questo ruolo per il futuro: “Non mi vedo come candidato premier, anzi mi chiedo ogni giorno se sono in grado di fare il presidente dell‘Emilia-Romagna. Resto con i piedi per terra, ma allo stesso modo non precludo nulla, ci si mette a disposizione se si ha passione politica per migliorare la cosa pubblica”.

Bonaccini ha commentato anche il rapporto con Zaia, presidente della regione Veneto, durante questa emergenza: “Ci sono cose che ci dividono, lui è della Lega, ma ci accomuna aver messo da parte le differenze politiche e geografiche nella gestione della pandemia. Ci sentiamo tutti i giorni, per confrontarci, entrambi abbiamo guardato molto al pragmatismo di sistemi sanitari simili, anche dal punto di vista socio economico per quanto riguarda i territori”.

E Luca Zaia sembra sempre più in procinto di prendersi la leadership della Lega. Con Salvini messo ai margini e sempre più in calo nei consensi, l’elettorato spinge per un cambio ai vertici. Nel Pd, invece, la situazione è come sempre molto più complessa. Ma non si esclude che in un prossimo futuro Zingaretti possa rimanere nel ruolo di segretario di partito e Bonaccini, appunto, diventare il cavallo su cui puntare per la premiership.

 

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