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Il capo della polizia di Minneapolis si toglie il cappello davanti al fratello di George Floyd

All’improvviso un lampo di luce in mezzo all’oscurità degli ultimi giorni negli Stati Uniti. Medaria Arradondo, capo della polizia di Minneapolis, il primo afroamericano, si è recato nel luogo in cui un suo agente ha ucciso George Floyd, anche lui afroamericano, “per rendergli omaggio”. Rispondendo in diretta sulla Cnn alla famiglia della vittima che chiede l’arresto anche degli altri tre poliziotti coinvolti, ha detto che “il silenzio e l’inazione sono complicità”. La morte di Floyd, ha aggiunto, è stata una “violazione di umanità”. E, gesto bellissimo e commovente, Madaria si è tolto il cappello davanti al fratello di George in segno di rispetto e per chiedere simbolicamente perdono a nome di tutti i poliziotti perbene.

Si sono dunque parlati per la prima volta, in diretta tv sulla Cnn, il fratello di George Floyd, Philonise, e il capo della polizia di Minneapoli, Medaria Arradondo, il quale, prima di rispondere alla domanda, si è tolto simbolicamente il cappello in segno di rispetto per la vittima, esprimendo il suo “profondo dolore” verso la famiglia. Non tutti gli agenti americani, intanto, stanno partecipando alle operazioni contro chi protesta per la morte di George Floyd. Da tutte le parti del paese arrivano foto e video di agenti che si uniscono alle dimostrazioni, o che si impegnano ad ascoltare i manifestanti, a smorzare le tensioni di questi giorni. Come racconta l’HuffingtonPost, particolarmente simbolica è stata la dimostrazione della polizia a Coral Glabes, in Florida, che ha pregato, in ginocchio, insieme ai manifestanti in memoria di Floyd.

Non solo a Minneapolis, quindi, ma anche a New York, nel Queen’s, i poliziotti sono stati accolti con cori e urla: “Grazie, grazie di cuore”. I partecipanti hanno cantato insieme i nomi di afroamericane vittime di violenze della polizia. La scena è stata commentata anche dal sindaco della città, Bill De Blasio: “È facile pensare che nulla possa cambiare. Ma sta avvenendo un cambiamento graduale. Questo è ciò che accade quando la polizia e la comunità vedono la reciproca l’umanità”.

Uno dei primi è stato lo sceriffo della conte Genesee in Michigan, Chris Swanson. Durante la manifestazione a Flint, si è messo a disposizione delle persone: “L’unico motivo per cui siamo qui è per assicurarci che la vostra voce venga ascoltata. Facciamola diventare una parata, non una protesta”. Sabato pomeriggio, a Camden, in New Jersey, la polizia locale era tra i capofila di un corteo in onore di George Floyd: “Ieri è stato un altro esempio del nostro costante impegno e un dialogo con i residenti di Camden” ha dichiarato alla Associated Press Joe Wysocki, capo del dipartimento di polizia della contea. Minneapolis è meno sola, George è meno solo. Ora.

 

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