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Centrodestra, manifestazione senza mascherine e senza distanziamento

Il centrodestra unito scende in piazza il 2 giugno a Roma con una contromanifestazione “simbolica” che vede protagonisti Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Antonio Tajani. Un maxi-Tricolore di 500 metri è stato srotolato fino a Largo dei Lombardi da 300 militanti dei tre partiti mentre, a poca distanza, dall’Altare della Patria si è svolta la manifestazione ufficiale con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il premier Giuseppe Conte. “Celebriamo l’Italia che non si arrende con una manifestazione sicura”, dicono i tre leader del centrodestra: “Non vogliamo dare alcun alibi al governo per giustificare i suoi fallimenti”. Ma sul “sicura” c’è qualche dubbio. La manifestazione è in realtà un vero assembramento e la distanza di sicurezza non è stata minimamente rispettata. Dai video e dalle immagini che circolano sui social si nota anche che la maggior parte dei partecipanti non ha indosso la mascherina.

Il “corteo” del centrodestra è partito da piazza del Popolo in direzione di via del Corso. Come racconta il Corriere “decine i militanti che tengono l’enorme striscione Tricolore. Contrariamente a quanto annunciato, i leader sono alla testa del serpentone, mentre centinaia di persone si accodano cantando l’Inno d’Italia. Quello che doveva essere un flash mob silenzioso con srotolamento del Tricolore si sta trasformando in un corteo improvvisato lungo la parte finale di via del Corso verso largo dei Lombardi dove è allestita una zona per dichiarazioni alla stampa”.

“Nessun intento divisivo, vogliamo fare proposte concrete per dimostrare ai tanti italiani in difficoltà che non sono soli. Questo è lo spirito con cui noi di Forza Italia vogliamo dare una testimonianza qui” dice Antonio Tajani, vice presidente di Forza Italia. “Serve una grande strategia per il Paese e deve essere costruita in Parlamento da tutte le forze politiche. Noi abbiamo una serie di proposte”. Poco dopo in piazza è stato allontanato un manifestante che aveva urlato la sua intenzione di fare il saluto romano: Come loro fanno il pugno chiuso il 25 aprile perché noi non possiamo fare il saluto romano oggi?”.

Matteo Salvini non si sottrae ad abbracci, selfie e saluti, incurante delle regole, così come i manifestanti. Il rispetto della misure di sicurezza è ignorato anche dalla stampa: è ressa tra i tanti giornalisti, fotografi e operatori video presenti in piazza. “Oggi il problema è il lavoro e il futuro dei nostri figli”, spiega il leader della Lega poco prima dell’inizio della manifestazione di piazza del Popolo: “Noi siamo l’unico Paese che ancora non ha chiaro se, come e quando riapriranno le scuole e le università”.

 

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