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Salvini: “Immuni? Io non scarico proprio nulla”. Ma più di 2 milioni di italiani già ce l’hanno

Matteo Salvini continua la sua battaglia contro l’app Immuni voluta dal governo per il tracciamento che aiuta a combattere la pandemia di coronavirus. “Io non scarico assolutamente nulla”, così ha detto – categorico – il segretario federale della Lega commentando l’avvio della sperimentazione dell’app Immuni in quattro regioni italiane (Abruzzo, Liguria, Marche e Puglia) al termine della visita all’associazione “La Lega del Filo d’Oro” a Osimo (Ancona). “Gli italiani – ha aggiunto – chiedono garanzia totale nella gestione e tutela dei loro dati e fino a quando non ci sarà questa garanzia, io non scarico nulla”.

Nonostante l’invito di Salvini a non “cedere” a Immuni, più di due milioni di italiani hanno già scaricato l’app di tracciamento che parte oggi in 4 Regioni (Abruzzo, Liguria, Marche e Puglia) e “gradualmente partirà su scala nazionale”. A spiegarlo è stata la ministra per l’Innovazione tecnologica e la Digitalizzazione, Paola Pisano, in un intervento a “Uno Mattina” su Rai1. “L’app serve per notificare ai cittadini che sono stati esposti ad un rischio di contagio da Coronavirus, è stata sviluppata nel massimo rispetto della privacy, garantisce l’anonimato, è gratuita e non prevede la geolocalizzazione”.

“Consiglio di scaricarla – ha aggiunto la ministra – è utile in questo momento di ripresa delle attività per muoversi in sicurezza, tutelare noi stessi e impedire la nascita di nuovi focolai”. Si tratta insomma, ha spiegato, di uno “strumento digitale importante per proteggere noi stessi e le persone che ci sono care. Un aiuto per muoversi con più sicurezza in questo momento di ripresa, riducendo possibili nuovi focolai sul territorio”.

L’app è già disponibile sugli store di Google e Apple dal 2 giugno. “Immuni è una componente molto utile. Il tracciamento è qualcosa di essenziale, 2 milioni di italiani l’hanno già scaricata”, ha detto il commissario all’emergenza coronavirus Domenico Arcuri. “Non abbiamo ancora cominciato una comunicazione massiccia per promuoverla, ma in questi tre mesi ho capito che gli italiani sanno cosa devono fare”.

 

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