Come sarà la scuola di domani? Cosa ha lasciato dietro di sé la pandemia di coronavirus? Davanti alla commissione cultura della Camera, il professor Patrizio Bianchi, coordinatore del Comitato di esperti costituito dalla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, riferisce sulla programmazione per la riapertura delle scuole a settembre, dopo l’emergenza Coronavirus: “Il tema dell’innovazione digitale è stato trattato come strumento aggiuntivo. Ci siamo accaniti sul tema presenza a distanza, ma vi ricordo che nel febbraio di quest’anno le imprese che in Italia utilizzavano gli strumenti digitali per la propria attività erano il 9% del totale, dopo otto anni dalla prima agenda digitale”.
Bianchi ha poi aggiunto: “I territori della nostra Repubblica sono molto diversi. Il tema del riequilibrio territoriale va insieme con quello dell’autonomia. Perché l’autonomia altrimenti sarebbe un elemento di discriminazione, anziché di unità”. Il professor Bianchi ha spiegato per punti la bozza di documento a cui sta lavorando la task force. Tra quelli fondamentali – riporta Open – la centralità degli spazi esterni agli edifici scolastitici: “Abbiamo cominciato a lavorare sugli spazi esterni, l’aula non è l’unico luogo in cui fare scuola”.
“Anche il concetto di classe – rincara Bianchi – potrebbe cambiare. È una microcomunità che ha sempre meno senso”. E questa frase ha subito mandato in tilt studenti e docenti. Altro tema da riportare al centro è quello, basilare, della funzione della scuola: “Tutto il Paese si sta domandando cos’è la scuola. Utilizziamo questa tragedia per riportare la scuola al centro di un dibattito che dica che cosa debba essere insegnato ai nostri ragazzi. Anche per avere quel volano fondamentale per lo sviluppo”, osserva Bianchi.
La commissione guidata da Bianchi ha tempo fino al 31 luglio per consegnare le linee guida pensate per la ripartenza della scuola. Bianchi ha spiegato che i valori su cui si baserà la commissione sono quelli costituzionali: “Vogliamo tornare ai principi fondanti, cioè all’idea di rimuovere gli ostacoli all’accesso alla formazione, in ogni ordine e grado”.
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