Novanta olive all’ascolana preparate in meno di un’ora, durante il suo intervento chirurgico al cervello. La protagonista è una donna di 60 anni di origini abruzzesi ma residente al confine con le Marche, che si è sottoposta a un’operazione durata complessivamente due ore e mezza realizzata nell’azienda Ospedali Riuniti di Ancona dal dottor Roberto Trignani, responsabile del reparto di Neurochirurgia. Il complesso intervento ha visto coinvolte 11 persone tra neurochirurghi, neuroanestesisti, infermieri, una psicologa e un tecnico di neurofisiologia. Gli specialisti hanno adottato una innovativa metodica per operare al cervello il paziente mentre è sveglio: l’Awake surgery (chirurgia da sveglio), che permette di monitorare il paziente mentre si interviene sulle funzioni cerebrali e di calibrare l’azione dei chirurghi. Le olive farcite sono solo alcune tra le attività scelte per il cervello: c’è chi ha suonato il violino e chi ha guardato cartoni animati. L’operazione si è resa necessaria per rimuovere il tumore che pesava sull’area deputata al controllo e all’organizzazione del linguaggio e dei movimenti complessi della parte destra del corpo.
La confezione delle olive ascolane è solo l’ultima di una serie di attività svolte dai pazienti e scelte in funzione dell’area del cervello da operare, ma anche delle abitudini individuali: c’è che ha suonato suonato la tromba o il violino, ad esempio. Ad Ancona, una paziente operata all’area che sovrintende alla vista mentre guardava cartoni animati.Ti potrebbe interessare anche: Medico colpito da infarto il primo giorno di ferie dopo 3 mesi tra i pazienti Covid