Il calo evidente e la perdita di consenso Salvini non li sta tastando solo nei freddi numeri che riportano i sondaggi di varie agenzie, ma anche nei territori che sta toccando per il suo tour elettorale in vista delle Regionali. Quanto successo ad Andria prima e a Mondragone poi, non è altro che lo specchio della realtà: la Lega non è più la corazzata di un anno fa, e Salvini non è più il leader che la maggioranza degli italiani volevano al comando. L’ultimo sondaggio effettuato da SWG e proposto ieri (29 giugno) da Enrico Mentana durante il Tg di La7 dice che la Lega perde un altro 0,3%. Ulteriore calo, dunque.
A discapito del partito di Salvini, guadagnano tutti i suoi competitor, ovvero il Partito Democratico che fa un balzo di un punto percentuale, il MoVimento 5 Stelle che guadagna lo 0,1% e Fratelli d’Italia che cresce dello 0,6%. Anche Forza Italia è in perdita (-0,4%) così come Sinistra Italiana che si attesta al 3,5%. Intanto Italia Viva di Matteo Renzi guadagna uno 0,1% e Azione di Calenda perde lo 0,2% tornano al 2,9% nella gara tra “piccoli” che vede +Europa stabile al 2,5%,.
Mentre si avvicina il voto in Liguria Cambiamo! di Toti è sempre più irrilevante a livello nazionale. Infine, per quanto riguarda il decreto sicurezza, che aveva voluto fortemente Salvini, il 31% dice che è urgente cambiarlo, mentre una stessa quota percentuale sostiene che sia una misura importante ma che si possa attendere prima di farlo. Ma tra gli elettori del M5S soltanto un quarto pensa che si debba agire il prima possibile.
Intanto nella maggioranza, però, scoppia un nuovo litigio per il Mes. Il Pd preme per attivarlo, il Movimento 5 Stelle si dice contrario. In mezzo c’è il premier Conte che temporeggia e vuole rimandare tutto a settembre per non rischiare di far cadere il governo. Ecco, lui, il premier Conte, invece nelle stime di gradimento è ancora altissimo: oltre il 60%.
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