Una missione complicata, quella di Ferruccio Sansa. Giornalista del Fatto Quotidiano scelto dal blocco giallorosso, composto da M5S, Pd e Leu, per provare a conquistare la Regione Liguria a settembre. Resa ancora più difficile dal fuoco amico, quello che per ammissione del diretto interessato non manca. Alle pagine dell’Huffington Post, l’aspirante governatore si è detto però determinato: “È tutta la vita che dico cose negative, stavolta voglio costruire”.
“È l’occasione – ha spiegato Sansa – per capire se i sogni che nutro per la Liguria possono diventare concreti. Voglio capire se l’ambiente, una delle mie battaglie, può diventare il motore per rilanciare lavoro e imprese. Ho criticato certi comportamenti, ma ho sempre avuto rispetto per la storia dei partiti di centrosinistra, a cominciare dal Pd. La mia candidatura è stata travagliata, e li capisco perché li ho criticati forte, ma va letta come un atto di coraggio”.
“Per strada ho incontrato tantissima gente che vota Pd e che mi ha chiesto di candidarmi. È la ricchezza di quel partito. Nel dna hanno ambiente, sanità, istruzione, ricerca, che sono i temi della mia campagna elettorale. È un momento di grandissima difficoltà. Bisogna fare patti senza transigere sugli ideali. Faremo una campagna trasparente e low cost. La Liguria è la prima Regione in cui la coalizione di governo si presenta unita non per disperazione o convenienza ma per convinzione profonda”.
Possibile sconfiggere Toti? “Sarà una battaglia molto dura. Dopodiché, se uno ci crede combatte. Toti in questi cinque anni non ha fatto nulla. Non si è accorto che crollavano ponti, tunnel e autostrade, pur avendo competenza in materia. Andava a braccetto con imprenditori autostradali. La Liguria a maggio ha avuto la mortalità più alta d’Italia per il coronavirus, ora ha risultati pessimi su occupazione e turismo”.
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