I russi vogliono rubare il vaccino anti-coronavirus. Questa l’accusa che in queste ore Stati Uniti, Canada e Regno Unito stanno muovendo nei confronti di Mosca, un allarme lanciato dalla National security agency, la struttura che coordina i servizi segreti americani, e che spaventa diverse nazioni. Secondo l’intelligence, un gruppo di hacker avrebbe tentato di introdursi nei server delle società farmaceutiche e delle istituzioni pubbliche impegnate nella ricerca, nella sperimentazione e, si spera a breve, nella produzione dei vaccini.
Pirati informatici che però sarebbero già noti al controspionaggio americano. E che sono tutti considerati in collegamento con il Cremlino. “Hanno una lunga storia di azioni contro enti pubblici, sedi diplomatiche, centri studi e poli sanitari” ha spiegato attraverso le pagine del New York Times Anne Neuberger, direttrice della sezione cybersecurity della Nsa.
Diversi gli strumenti utilizzati per carpire informazioni, come l’invio di e-mail fasulle e la contaminazione di software delle reti aziendali. Non è chiaro se il gruppo di pirati informatici sia riuscito almeno parzialmente nel proprio intento. Un sospetto confermato anche da Londra, dove il ministro degli esteri Raab ha espresso condanna per queste operazioni e ha rilanciato un vecchio sospetto: “I russi hanno
cercato di interferire nelle elezioni nazionali del 2019″.Mosca, ovviamente, al momento ha respinto qualsiasi tipo di accusa. Dmitri Peskov, portavoce di Vladimir Putin, ha dichiarato:”Non abbiamo alcuna informazione su chi possa aver condotto operazioni di hackeraggio contro le società farmaceutiche e i centri di ricerca britannici. Ma possiamo dire una cosa: la Russia non ha nulla a che fare con questi tentativi”. Secondo i servizi segreti americani, anche la Cina negli scorsi mesi avrebbe provato a sottrarre informazioni agli Usa sul vaccino.
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