Tre giorni di serrate trattative, non privi di momenti di altissima tensione. Con l’annuncio, poi, del rinvio a lunedì 20 luglio, quando nel pomeriggio i lavori riprenderanno alla ricerca di una soluzione finale. La notizia dell’ennesimo slittamento delle conclusioni del Consiglio Europeo è stata accolta dall’Italia come un “segnale positivo”, la prova che qualcosa si è mosso dopo tante scintille. Con Conte a ricordare, ammonendo il collega olandese Rutte: “Il mio Paese ha una dignità, esistono limiti che non vanno superati”.
Si avvicina, in ogni caso, il momento in cui sarà necessario arrivare al cuore del problema, allo zoccolo duro di quel Recovery Fund che continua ad avere forma troppo liquida nelle tempistiche, nella sostanza degli aiuti, nella gestione di questi ultimi. Conte ha anticipato il piano del presidente dell’Eurogruppo Charles Michel, spiegando: “Proporrà una soluzione con una riduzione dei grants a 400 miliardi e 390 miliardi. La soluzione da 400 miliardi di sussidi nel Recovery plan condurrebbe un maggiore sconto per i Paesi che ne hanno diritto e quella da 390 miliardi un minore sconto”.
Un moderato ottimismo, comunque, inizia a filtrare anche da oltre i confini. Danimarca, Svezia e Finlandia sembrano aver deciso di ammorbidire un po’ le rispettive posizioni, consapevoli della gravità assoluta che rappresenterebbe uno strappo tra Paesi Ue. Lo scoglio più roccioso è sempre lui, Mark Rutte, il premier olandese che continua a non voler cedere anche per convenienza personale: fra non molto si andrà al voto in Olanda e non mostrarsi accomodante sarebbe un errore imperdonabile, anche a costo di rischiare il patatrac internazionale.
Continuano, intanto, gli aneddoti e le ricostruzioni intorno a uno dei meeting più complicati della storia europea. La stampa francese racconta di un Emmanuel Macron a sua volta su tutte le furie, con tanto di pugni battuti sul tavolo durante la plenaria per manifestare la sua rabbia verso le resistenze a oltranza dei Paesi frugali. Secondo alcune fonti, il capo dell’Eliseo se l’era presa in particolare con il cancelliere austriaco, Sebastian Kurz, che aveva lasciato la riunione per rispondere al telefono: “Vedete? Non gli interessa, non ascolta gli altri. Ha un atteggiamento negativo”.
Conte, scontro totale con l’Olanda: “L’Italia ha una dignità, non superate i limiti”