Una brutta gatta da pelare per Silvio Berlusconi. Che propria mentre lotta per ottenere una riabilitazione sorprendente, dopo tanti anni di accuse e veleni, difendendo il senso delle istituzioni e la lungimiranza della sua Forza Italia, si trova a fare i conti con la fuga di ben tre esponenti azzurri in un colpo suo: Paolo Romani, ex ministro dello Sviluppo, Gaetano Quagliariello, capogruppo al Senato del Pdl negli anni d’oro dello schieramento, e Massimo Berruti, vicino a Giovanni Toti.
Una notizia che spaventa non poco il Cavaliere, che teme la classica pioggerellina prima del temporale vero e proprio. Quello potrebbe arrivare subito dopo le Regionali di settembre, quando la conta rischia di farsi pesante. Il rischio, insomma, è che Forza Italia collassi proprio ora che la stampa inizia ad accostare a Berlusconi aggettivi inediti come “ragionevole”, “affidabile”, “democratico”. Perché, temendo la futura disfatta, in molti hanno già iniziato a guardarsi intorno.
Qualcuno prova a salvarsi abbracciando l’ala sovranista, quella guidata da Salvini e Meloni. Altri, come il parlamentare campano Vincenzo Carbone, sono invece già passati tra le fila di Italia Viva di Matteo Renzi. Un trend in corso anche in Campania, dove in molti hanno già fatto il salto: Pietro Smarrazzo, fino a pochi giorni fa responsabile regionale dei giovani di Forza Italia, Francesco Guarino, ex consigliere comunale, Gabriele Mundo, altro ex consigliere regionale, Francesco Iovino, vicesindaco della città metropolitana.
Alla Lega sono invece andati Severino Nappi, che alle scorse politiche era candidato con Forza Italia, e Gianpiero Zinzi, ex consigliere regionale. Da De Luca è andata Flora Beneduce, vedova di Armando De Rosa. Con il risultato che il partito è in difficoltà addirittura nel fare le liste. Uno scenario che potrebbe ripetersi presto anche altrove.
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