Non è mai troppo tardi per realizzare i propri sogni. A testimoniarlo è il caso di Giuseppe Paternò, che a quasi 97 anni è riuscito a conquistare la laurea in Studi filosofici e storici all’Università di Palermo. Oltre a conseguire il suo sogno, Paternò risulta essere il più anziano al mondo a conseguire la prima laurea. “Il mio entusiasmo è sempre stato grande – ha detto Paternò – Questo è il mio antidoto agli anni che passano. Adesso che sono al traguardo guardo ancora avanti. Chissà magari potrei continuare con i due anni di laurea magistrale, del resto mia madre Giovanna ha vissuto fino a 100 anni, potrei farcela anch’io”.
Giuseppe nasce il 10 settembre 1923 e la sua famiglia era di umili condizioni, per questo la sua immediata priorità non fu quella degli studi. Nella sua vita ha ricoperto diversi ruoli per vivere: ha fatto il fattorino e ha lavorato in una birreria prima di conseguire, con non poche difficoltà, il diploma di geometra a 31 anni, utile per essere assunto dalle Ferrovie dello Stato dove è rimasto per 42 anni fino alla pensione. Proprio la vita da pensionato è stata per lui l’occasione perfetta per rimettersi in gioco, divorare libri e occuparsi di storia. Nel 2017 ha deciso, a 94 anni, di iscriversi al corso di studi storici.
Anche in pieno lockdown, Paternò è riuscito a portare a casa altri 30 e lode con gli esami a distanza, adeguandosi alle regole e alla tecnologia: e-mail, videoconferenze, chat di WhatsApp. “Se l’è cavata benissimo e ha cercato di stare al passo – ha spiegato Rossella Cancila, docente di Storia moderna, che ha seguito l’anziano pensionato fino alla laurea – è una persona eccezionale, i ragazzi l’hanno accolto benissimo. Per loro la laurea è l’inizio di un percorso, per lui il suggello di una vita. Ma il grande messaggio che arriva da Paternò è che c’è sempre tempo per realizzare i propri sogni”.
“Il suo è un percorso incredibile – ha affermato il rettore Micari – costellato da 30 e 30 e lode, una di quelle cose che ti danno grande gioia. Inoltre è un esempio meraviglioso per tutti, una sorta di testimonial. Per la nostra università un vero onore averlo fra gli studenti”.
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