A guardarlo davanti alle telecamere mentre digrigna i denti e mostra il petto, ribadendo la propria innocenza e sciorinando slogan patriottici, Matteo Salvini non sembra troppo preoccupato dal caso Open Arms, che ha visto il Senato concedere l’autorizzazione a procedere contro di lui. In realtà, però, il leader della Lega guarda con preoccupazione i possibili risvolti della vicenda. Memore soprattutto delle sorti di Silvio Berlusconi, decaduto dal ruolo di senatore. E preoccupato che il destino possa avere in serbo per lui un futuro ancora più beffardo.
Il Capitano teme infatti che a colpirlo siano gli effetti della legge Severino, quelli che in caso di condanna gli impedirebbero di candidarsi e metterebbero, dunque, in discussione la sua stessa leadership all’interno del partito. Difficile che accada, per carità. Ma l’ipotesi, per quanto remota, è abbastanza spaventosa da agitare i sonni di Salvini. E spingerlo ad aumentare il fuoco contro il governo Conte: prima la legislatura avrà termine, infatti, prima si passerà al voto, scongiurando così l’ipotesi di una futura tornata elettorale alla quale il leader della Lega potrebbe non partecipare.
Salvini dovrà affrontare due processi distinti: il primo a Catania per le vicende della nave Gregoretti, il secondo a Palermo per il caso Open Arms. Si inizia il 3 ottobre con l’appuntamento davanti al Giudice per l’udienza preliminare del primo caso, per il secondo il calendario è ancora invece tutto da stabilire.
In caso di un parlamentare, bene ricordarlo, la decadenza può arrivare solo ed esclusivamente in caso di condanna in via definitiva. Salvini, al contrario di Berlusconi che le provò tutte per evitare di incappare nelle sentenze, ha detto di non aver nulla da temere. Ma è chiaro che l’ipotesi non può che preoccuparlo: tra sondaggi mortificanti e possibili condanne, il Capitano è oggi un uomo che guarda con timore ai mesi che verranno. E che spera di affossare il prima possibile l’odiato Conte.
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