In un passato non troppo remoto Matteo Salvini era incarnazione del perfetto leader di piazza, non un politico dal raffinatissimo pensiero ma un trascinatore capace di infiammare le folle ogni volta che si armava di microfono. Oggi, mentre i sondaggi certificano il crollo della sua Lega, il Capitano si trova sempre più in difficoltà proprio nel relazionarsi con i comuni cittadini, propensi come non mai a voltargli le spalle non prima di avergli riservato parole tutt’altro che tenere. Era successo in passato, è successo di nuovo a Savona, in Liguria.
In una Regione dove pure il centrodestra sembra lanciato verso la vittoria alle prossime Regionali del 20 e 21 settembre. l’arrivo del Capitano non sembra infatti aver scaldato i cuori, anzi. A Savona, nello specifico, Salvini è stato accolto come peggio non si potrebbe, con capannelli di persone pronte a contestare la passerella del numero uno della Lega a suon di slogan gridati in strada e cartelli da esporre al momento più adatto.
Di fronte al passaggio della marea leghista, i contestatori hanno così esposto cartelli con scritto “Chi vota Lega non capisce una s…” e hanno gridato “Buffone, buffone” e “Restituisci i soldi”, con chiaro riferimento ai 49 milioni ottenuti dal partito come rimborsi elettorali grazie a bilanci non trasparenti all’epoca della gestione del leader Umberto Bossi e dell’ex tesoriere Francesco Belsito.
“Noi siamo la testimonianza che la battaglia culturale è già vinta, perché i sostenitori della Lega se qui ci fosse a parlare uno che non la pensa come loro non sarebbero in piazza, ma a casa o a lavorare” ha detto Salvini durante la visita in città. Il leader della Lega ha aggiunto: “Vedete perché è importante la scuola? Perché altrimenti i nostri giovani diventano come quelli lì”, con riferimento proprio ai manifestanti, che sono stati tenuti a distanza dal palco da un cordone di poliziotti.
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