Un caos senza fine, quello che segna la ripartenza della scuola con un piano, quello varato dal ministro Lucia Azzolina, che continua a non convincere. E che ha visto ora accendersi l’ennesimo caso. Mentre il commissario straordinario Domenico Arcuri continuava a ribadire che “nessuna scuola è rimasta senza mascherine chirurgiche” annunciando la distribuzione di 41 milioni di kit, ecco che invece tanti istituti del Lazio, evidentemente a corto di materiale, si stanno muovendo nell’unico modo possibile: invitando le famiglie a provvedere da sole alla protezione dei propri ragazzi.
E ancora: segnalazioni di questo tipo sono arrivate anche dall’Ic Gentileschi, dall’Ic via Poseidone di Roma e dal San Nilo di Grottaferrata. Un elenco che nelle prossime ore potrebbe anche allungarsi e che fotografa perfettamente la situazione di totale confusione con cui le scuole italiane, nonostante le parole rassicuranti del ministro dell’Istruzione Azzolina, si preparano a riaprire le porte. C’è poi un secondo problema: in assenza di un calendario con le date di consegna delle mascherine, anche chi le ha ricevute potrebbe di colpo trovarsi a secco qualora non arrivassero successive forniture, visto che le protezioni vanno regolarmente sostituite.“Nella giornata di ieri ho incontrato i dirigenti scolastici del Lazio per analizzare le ultime criticità e quella sulle mascherine insufficienti o mai arrivate era una lamentela diffusissima” è stata la ricostruzione del direttore dell’Ufficio scolastico regionale del Lazio, Rocco Pinneri. Alla base di tutto ci sarebbero difficoltà nelle procedure di consegna delle mascherine stesse, con le scuole costrette a quel punto a fare da sole e adoperarsi per comprare i dispositivi di tasca propria. In alternativa, ecco gli inviti alle famiglie a fare da sole, onde evitare guai. Stando alle disposizioni della Azzolina, le protezioni non saranno obbligatorie in aula ma lo diventeranno in ogni situazione in cui, all’interno dell’istituto, non sarà possibile far rispettare il distanziamento. Ogni scuola, quindi, dovrà avere la propria fornitura.
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