Lunedì 14 settembre, è il primo giorno di scuola nell’epoca post Coronavirus. Nel bel mezzo di una pandemia ancora in atto, l’attenzione è massima sia per garantire il rispetto delle norme anti contagio (mascherine, distanziamento), sia per isolare eventuali casi di positività che dovessero riguardare alunni o insegnanti. A tornare tra i banchi sono stati oltre un milione solo gli studenti lombardi, di cui 70mila nella sola Milano. Ma per la capitale della moda italiana però, questa ripartenza è stata segnata da ingressi contingentati nelle scuole, ma all’esterno traffico in tilt, marciapiedi intasati, assembramenti di decine di famiglie in attesa del loro turno. Dunque se la ripartenza della scuola doveva essere un test, per il momento il capoluogo lombardo non lo ha certo superato. All’istituto Trilussa di via Graf, una scuola elementare milanese, come documentato da Fanpage.it si è creato qualche assembramento di troppo all’ingresso, con qualche genitore che non ha mancato di sottolineare il mancato rispetto della distanza interpersonale. “Se va avanti così tra una settimana si chiude – ha detto una mamma al giornale online-. Noi rappresentanti dei genitori avevamo mandato una circolare spiegando che dovevano lasciare i bambini senza accompagnarli al cancello. Così i bambini si ammalano: io non rischio la vita di mia figlia per mandarla a scuola”. La confusione alla fine ha portato all’intervento della polizia locale, arrivata però quando ormai la situazione si era risolta.
Anche nella Capitale, durante la riapertura delle scuole gli assembramenti sono stati praticamente inevitabili. Tra genitori che accompagnano le matricole, qualche parente e l’intera popolazione delle classi raggiungere l’affollamento sembra questione da poco. “Adesso spiegheremo loro le misure di sicurezza, e quelle organizzative che la scuola ha adottato – ha spiegato Paola Senesi, preside del liceo Giulio Cesare -, e questo verrà fatto dai ragazzi più grandi, dei tutor, che li affiancheranno dalle 9 alle 10”.
Ancora pochi dispositivi di sicurezza
Oltre alle situazioni critiche verificatesi questa mattina, in altre scuole come alla media Paisello di Cinisello Balsamo, i genitori si sono lamentati per la mancanza di mascherine, promesse dal ministro dell’istruzione Azzolina: “Dalla scuola – ha detto una mamma al nordmilano24.it– ci hanno chiesto di mandare i nostri figli dotati di una mascherina e due di riserva. Io ho tre figli, le mascherine costano 50 centesimi; una bella spesa visto che vanno cambiate ogni giorno”. “Non solo – ha aggiunto un’altra signora – dalla scuola ci hanno chiesto di portare anche gel e salviettine. Inoltre il primo giorno gli alunni di una classe sono stati fatti entrare in due scaglioni diversi, per consentire la pulizia dei locali durante l’intervallo”.In attesa che tutti i problemi vengano risolti molte scuole faranno ricorso alla didattica a distanza, ancora valida secondo quanto riferito dal ministero dell’Istruzione: ne usufruiranno, a rotazione, il 30 per cento circa degli studenti milanesi.
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